Medical Humanities, studentesse agli onori

La 24.enne di Carabbia Giulia Binaghi e la 43.enne Pierangela Mentasti di Varese si sono aggiudicate l’edizione 2020 dei Premi Venka Miletic. Il riconoscimento di 3.000 franchi è assegnato dalla Fondazione Sasso Corbaro e dalla SUPSI agli studenti autori di una tesi in ambito sanitario e sociale con focus sull’etica della salute pubblica e sull’approccio Medical humanities nel campo della cura e dell’etica clinica. La premiazione si è svolta oggi al castello di Sasso Corbaro alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Bellinzona Mario Branda e del dottor Roberto Malacrida, membro fondatore.
I due premi in palio, come detto, sono stati assegnati a Giulia Binaghi per la tesi «A volte non ci sono parole, anche il silenzio va bene», indagine empirica inerente i vissuti e i bisogni delle persone che soffrono di una malattia genetica rara; e a Pierangela Mentasti per la tesi «Il colloquio con persone che presentano distress esistenziale alla fine della vita: risorse e difficoltà degli ergoterapisti operanti in servizi di cure palliative». La giuria del premio, formata da Graziano Martignoni, Roberto Malacrida e Stefania Viale, ha ritenuto di segnalare, con una menzione speciale, anche lo studente Brunello Rusca, 27.enne di Ligornetto, per la tesi «Economia comportamentale e nudging nella promozione della donazione di organi in Svizzera».
Le Medical humanties, ricordiamo, sono un campo interdisciplinare della medicina che tende a privilegiare la dimensione personale della malattia, considerando centrale la dignità del paziente. L’interesse per le Medical Humanities nasce fin dalla fine degli anni ’80 da parte di un gruppo di amici (Mauro de Grazia, Roberto Malacrida, Graziano Martignoni, Fabio Merlini, Gianni Tognoni e Franco Zambelloni) attorno ai temi etici del rapporto salute e malattia e della cura, con una particolare attenzione alle problematiche della sofferenza e del dolore e dei trapianti nell’orizzonte delle questioni poste dal rapporto prognosi-destino. Nell’ambito di queste attività preparatorie alla nascita della Fondazione Sasso Corbaro sono stati organizzati diversi eventi di riflessione culturale e professionale. La fondazione è nata poi formalmente nel 2000. Si è in seguito dotata di un Osservatorio per la formazione e la ricerca in Etica clinica e in Medical Humanities (OFREM) che le permette di perseguire i suoi obiettivi. Dal 2019 la Fondazione Sasso Corbaro è un Istituto all’Università della Svizzera italiana.