«Mendrisio ha troppe scuole», ma il Municipio non concorda

Mendrisio è alla ricerca di ricette per risparmiare, ma nessuno si prenda una fetta di scuola. Anche se c’è chi vede in questo settore dei margini per ridurre le spese. Ma accantoniamo le metafore, e procediamo per gradi. Il contenimento della spesa pubblica per limitare il disavanzo nel 2023 – e in generale per riportare sui giusti binari le finanze comunali – è un obiettivo prioritario e urgente del Municipio della Città. Possibili misure e strategie per raggiungere questi scopi sono state messe nero su bianco nel messaggio che accompagna il Preventivo 2023. Altre, molte delle quali alternative o aggiuntive, sono state tratteggiate nei due recentissimi rapporti della Commissione della gestione (vedi CdT del 5 gennaio). Prima di queste, ricette sono state suggerite anche da uno studio esterno, incaricato di analizzare le finanze comunali dal Municipio: l’IQ Center. Le conclusioni di tale studio però non sono mai state rese note integralmente. Anzi, finora ne erano emersi solo dei tasselli. Su tutti il mezzo milione di franchi circa che lo studio esterno proponeva di risparmiare al capitolo manifestazioni, tagliando budget e riducendo l’offerta.
Il puzzle delle misure di risparmio contenute nell’analisi dell’IQ Center si è tuttavia arricchito di nuovi tasselli nelle scorse ore, grazie ai rapporti commissionali. E si tratta di tasselli centrali. Il più centrale riguarda la scuola. Anzi, le sedi scolastiche presenti sul territorio di Mendrisio, quindi nel borgo e nei quartieri. IQ Center conclude a tal proposito che il numero delle sedi scolastiche mendrisiensi è troppo elevato e potrebbe essere ridotto per ottimizzare e risparmiare. Rinunciando ad esempio a quelle sedi dove il numero di allievi non è molto elevato, come Salorino e Meride (parliamo di scuole dell’infanzia). Per poter mantenere l’asilo della prima di queste due località è stata pure chiesta una deroga al Cantone, visto il basso numero di bambini.
Facendo ricorso a una frase fatta, il Municipio non ci ha però pensato due volte, declinando l’invito di IQ Center. Come scrivevamo in entrata: la scuola non si tocca. «Per realtà come gli sportelli di quartiere il Municipio sta facendo dei ragionamenti, per ottimizzarli – esordisce il capodicastero Istruzione Samuel Maffi –, ma per la scuola considerazioni di questo tipo non si sono volute fare. La volontà è di mantenere le sedi decentrate perché la scuola è per così dire l’ultimo baluardo che permette di mantenere vivo un paese anche a livello sociale, grazie alle dinamiche che crea». Queste sono peculiarità a cui Mendrisio come Comune aggregato non vuole rinunciare. «Per mantenere delle sedi malgrado i numeri bassi come Dicastero stiamo facendo dei ragionamenti mirati – prosegue Maffi riferendosi in particolare a Salorino –. Il Cantone ci ha spiegato che non potrà concederci deroghe all’infinito, quindi per aumentare il numero dei bambini stiamo pensando all’integrazione di servizi extrascolastici e scolastici sotto lo stesso tetto. In questo modo potrebbero giungere anche bambini da fuori». Suggestioni in questo senso in passato erano giunte anche da alcuni rappresentanti del Consiglio comunale.