Mendrisio: il barista che abusava sessualmente delle stagiste

Le ragazze – di 15 e 17 anni – arrivavano nel bar in cui lavorava per un breve stage come cameriere. Il suo «modus operandi» era sempre più o meno lo stesso: quando il locale si svuotava lui iniziava ad allungare le mani, a provarci, esercitando (come spiegato dal procuratore pubblico Nicola Respini) pressioni psicologiche e sfruttando l’insicurezza delle ragazze e la soggezione che provavano nei suoi confronti. Di fronte ai ripetuti “no” di una delle due, lui si è fermato prima di un rapporto completo. Ma nell’altro caso le richieste di fermarsi, di smetterla, non sono bastate.
Un calabrese di 36 anni, attivo in un bar di Mendrisio, è accusato di coazione sessuale ripetuta, atti sessuali con persone dipendenti, violenza carnale e atti sessuali con fanciulli. Nei suoi confronti – si trova in carcere dal momento del suo arresto, avvenuto il 23 giugno 2019 - il Ministero pubblico ha chiesto una condanna a 6 anni e 3 mesi e l’espulsione dalla Svizzera per 12 anni.
L’uomo, difeso dall’avvocato Marco Masoni, è sostanzialmente reoconfesso e ha ammesso più volte in aula le sue responsabilità. Il procuratore Respini l’ha descritto – senza però usare espressamente questo termine – un predatore. «All’imputato – ha sottolineato – più che del bar sembrava interessato soprattutto alle donne. Con quasi tutte coloro che ci sono passate ha avuto atteggiamenti ambigui. Ma poi, in quella settimana che andava dal 13 al 19 maggio, non è più stato in grado di controllarsi». Ed in effetti in pochi giorni l’uomo si è macchiato di due coazioni sessuali.
La sentenza è attesa probabilmente per domani mattina (venerdì 19 giugno). Tra poche ore prenderà invece la parola la difesa.