Furti

Mendrisio: «Io, tassista che aiuto ad arrestare i ladri»

La testimonianza di colui che ha contribuito a fermare una coppia che rubava dai veicoli nei parcheggi della zona commerciale - «Avevano l’auto in panne e mi hanno chiesto di portarli a Milano-Malpensa» – Lui intanto era al telefono con la polizia
Paolo Gianinazzi
03.08.2019 06:00

MENDRISIO - Commettere un crimine, darsi alla fuga in auto ma doverla abbandonare in autostrada pochi metri dopo a causa di un guasto. Chiamare un taxi per farsi portare a Malpensa e incappare nell’unico tassista in Ticino - ma probabilmente al mondo - che ha un passato (quasi ventennale) da poliziotto alle spalle. Non c’è che dire: la legge di Murphy (quella che dice «se qualcosa può andare male di sicuro andrà male») sembra proprio essersi abbattuta in tutta la sua potenza sui due ladri - una cilena e uno spagnolo di trent’anni - arrestati giovedì a Malpensa dopo aver compiuto un furto con scasso a Mendrisio. Arrestati anche grazie al sangue freddo del tassista che, appunto, da Mendrisio li ha portati all’aeroporto e ha poi allertato i poliziotti che si trovavano all’interno del Terminal. Tassista che ci ha raccontato la sua storia, che ha dell’incredibile. «E a quei due in effetti - ci ha confermato - tutto quello che poteva andare storto è andato storto».

Ma andiamo con ordine e ricordiamo quanto accaduto. Giovedì i due ladri avevano danneggiato un’auto, per rubare un computer che si trovava al suo interno, nel posteggio di un esercizio pubblico di Mendrisio. La coppia si è poi data alla fuga a bordo di un’auto noleggiata in Italia. Hanno imboccato senza troppo dare nell’occhio via Zorzi, poi la grande rotonda che porta in autostrada ma poi, al momento di dare gas e spingersi «verso la salvezza» - verso il confine - l’automobile ha fatto cilecca e si è fermata sul ciglio della strada. Cosa sia successo nei successivi istanti non è chiarissimo (questo perché chi ci racconta gli eventi entrerà in scena solo tra qualche momento), ma pare che i due abbiano chiamato un carroattrezzi per informare del guasto e poi siano tornati a piedi verso la zona commerciale di Mendrisio. Entrati in un locale hanno chiesto ai camerieri di chiamare loro un taxi. Ed ecco che da questo punto, grazie alla testimonianza del tassista, siamo in grado di raccontare la storia in prima persona. «Sono arrivato e mi hanno detto che dovevano andare a Malpensa. Ho caricato le loro valigie nel bagagliaio e mi sono messo in strada. A un certo punto, ed eravamo già quasi arrivati in aeroporto, il loro telefono ha iniziato a squillare. La donna non riusciva a spiegarsi bene in italiano, ma ho capito che stava parlando con il carroattrezzi e che stava tentando di fargli capire dove avevano lasciato l’auto in panne. Lei diceva “salida, salida, salida di Mendrisio”. Io sapevo che salida in spagnolo significa uscita e allora me lo hanno passato». E sorpresa! Al telefono c’è sì il carroattrezzi, ma anche la polizia. La cantonale e la polizia della città di Mendrisio infatti avevano già individuato gli autori del furto e si erano messi sulle loro tracce. «L’agente - ci spiega il tassista - mi ha chiesto se potevo confermare che stavo trasportando quelle due persone e mi ha anche chiesto se c’era un modo per trattenerle. Mi ha chiesto se potevo rallentarli, riportarli indietro o impedire che scappassero».

Ma i due capiscono. «Io rispondevo al poliziotto a monosillabi, è vero, ma uno dei due ladri ha capito che ero al telefono con le forze dell’ordine. Ha cominciato a diventare aggressivo e a insultarmi. Io sono riuscito a incassare la corsa e a rallentarli trattenendo i loro bagagli. Ma non potevo di certo sequestrarli. Sono riusciti ad andarsene e io sono entrato di corsa al Terminal di Malpensa dove ho chiesto a una hostess di chiamare la polizia di Stato». Polizia che, grazie alla videosorveglianza dello scalo aeroportuale, individua i due ladri e li arresta. «Credo - ci spiega il tassista - di aver fatto da intermediario tra gli agenti dei due Paesi e sono contento che tutto sia finito per il meglio». La stessa polizia cantonale nel suo comunicato stampa loda «l’ottima e celere collaborazione» internazionale, che ha permesso di recuperare la refurtiva. Probabile che - nonostante la mediazione del tassista - gli agenti svizzeri e italiani fossero già in contatto. Ma il comportamento del tassista è stato lodevole. «Prima di fare questo mestiere ho fatto il poliziotto per 19 anni - ci ha spiegato - e per me è stato come tornare indietro nel tempo. Tra l’altro non credo che i due volessero prendere un aereo. Hanno detto che dovevano partire alle 15.30 per la Spagna ma a quell’ora non c’era nessun collegamento». Ma non ha avuto paura?_«Ero pronto. Uno dei due un certo punto ha iniziato ad essere violento e sapevo che probabilmente mi sarei dovuto difendere». Gli inquirenti stanno tentando ci capire se i ladri hanno colpito altre volte in Ticino. Non si può per esempio escludere che siano gli autori dei danneggiamenti avvenuti recentemente a Bissone.