Mendrisio vede rosso ma vuole mantenere la rotta

Il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini per illustrare la situazione economica della Città ha usato una metafora. Un grande classico, oseremmo dire, quando il tema è quello delle finanze pubbliche: l’amministrazione comunale come una barca che affronta il mare. La qualità della navigazione e la situazione delle acque come fattori che danno forma alla metafora. E fanno intuire lo stato in cui si trovano le finanze. «Mendrisio naviga, ancora e piuttosto bene – ha riassunto il sindaco –, ma le acque sono piuttosto turbolente. Cercheremo di mantenere la rotta con i dovuti accorgimenti del caso». Ad agitare le acque, come vedremo, è anche il Cantone. E le acque sono rosse, per usare un’altra metafora.
«Meccanismi da cambiare»
La Città di Mendrisio ha presentato il Preventivo 2026, un documento che stima un disavanzo d’esercizio di 3,4 milioni di franchi (+ 1,1 milioni rispetto al Preventivo 2025). «Si tratta di un preventivo che è stato faticoso da far quadrare – ha ammesso Cavadini – e che ora ci fa guardare al futuro con un po’ più di preoccupazione». Un sentimento che, ha aggiunto, è condiviso anche da altri enti pubblici.
Durante la conferenza stampa organizzata oggi per presentare i conti ci si è soffermati parecchio sull’impatto delle misure cantonali sul preventivo. Alla luce delle difficoltà economiche che il Cantone si trova ad affrontare, il Consiglio di Stato propone al Parlamento di appellarsi al principio di solidarietà comunale, attraverso un incremento della partecipazione finanziaria dei Comuni a determinati compiti dello Stato. Il meccanismo scelto dal Governo modifica in modo sostanziale gli effetti redistributivi tra i Comuni e comporta un aumento della spesa pubblica di circa 140.000 franchi, ha illustrato il sindaco. Oltre a ciò, occorre considerare che il Preventivo 2026 stima un sensibile aumento delle spese legate alla partecipazione dei flussi finanziari Stato-Comune. Tale incremento è stimato in 2,4 milioni. «Il meccanismo vuole che la partecipazione dei Comuni sia legata alla loro forza finanziaria e questo ci penalizza. Non potremo andare in avanti a lungo senza modificare qualche meccanismo, altrimenti i Comuni saranno sempre più in difficoltà» ha detto il sindaco mettendo le carte sul tavolo.
A rendere ancora più complessa la situazione sono le votazioni dello scorso settembre, le cui conseguenze sulle finanze cittadine non sono ancora state stimate nei dettagli. Anche alla luce di ciò (ma soprattutto in quanto il risultato previsto per il 2026 risulta superiore rispetto a quanto stimato nella precedente pianificazione) il Municipio ha avviato la revisione del Piano finanziario 2024–2028.
Pur consapevole che «il margine di manovra del Comune è sempre più limitato, parliamo di circa 3 franchi su 10», l’Esecutivo mendrisiense sta inoltre facendo i compiti per identificare misure mirate di risparmio e ottimizzazione della spesa. Un lavoro trasversale ai dicasteri è in corso e sono già stati individuati risparmi per 1,3 milioni (sulla legislatura intera). Alcune misure sono già integrate nel preventivo dell’anno prossimo, mentre le più rilevanti richiederanno ulteriori approfondimenti o adeguamenti legislativi. Ma senza toccare i servizi, è stato sottolineato: «Risparmi sì, ma mantenendo l’assetto attuale».
Stabilità e investimenti
Sia ben chiaro, la situazione finanziaria del capoluogo non è allarmante. Mendrisio mantiene una posizione finanziaria stabile e non ha intenzione di modificare la pressione fiscale (che rimarrà al 77% per le persone fisiche e all’82% per le persone giuridiche, mentre il moltiplicatore aritmetico è all’83,8%). Anche perché «seppur il risultato previsto non sia edificante, vendiamo da un 2024 chiuso meglio del preventivato e lo stesso dovrebbe accadere nel 2025».
Il disavanzo stimato è frutto di spese correnti per 105,3 milioni, ricavi per 52 milioni, un fabbisogno di 53,3 milioni parzialmente coperto da un gettito di 49,9 milioni (35 per le persone fisiche, 14,9 per quelle giuridiche).
A proposito di cifre, quelle relative agli investimenti sono di 22,9 milioni per quelli lordi e di 13,5 per quelli netti. Ma, come sottolineato dal sindaco, «dietro le cifre ci sono delle politiche» e quelle che Mendrisio ha fatto sue per il 2026 riguardano la digitalizzazione dell’amministrazione comunale con il proseguimento del progetto dedicato allo sportello elettronico, l’avvio del concorso di progettazione per la casa anziani Torriani 3 e i rinnovi di importanti stabili comunali (Villa Argentina, Palazzo comunale e Canavée). Tra i grandi progetti c’è inoltre una collaborazione con USI e SUPSI per valutare l’ampliamento del campus universitario della stazione.
