Il progetto

Mendrisio: Villa Brenni si allunga (e allarga) la vita

Pubblicato un progetto per il restauro con ampliamento della villa. Nello storico edificio troverà spazio un foyer per ragazzi minorenni gestito dalla Fondazione Canisio
(Foto CdT)
Red. Online
14.12.2018 17:28

MENDRISIO - A Mendrisio tutti la conoscono, anche perché è ubicata su una collinetta ed è visibile da lontano. Il suo elemento distintivo è la torretta che svetta in un angolo del tetto. Villa Brenni, l’edificio in stile Liberty edificato all’inizio del ‘900 sta per allungarsi (e allargarsi) la vita. Da questa mattina in Ufficio tecnico a Mendrisio vi è infatti in pubblicazione una domanda di costruzione per la riqualifica e l’ampliamento dello stabile, un piano edilizio che prevede il restauro della villa e l’edificazione di un nuovo edificio nell’attuale parco. L’obiettivo è la creazione di un foyer per minorenni, gli spazi saranno quindi adibiti per ospitare dei giovani 24 ore al giorno.

A firmare il piano è lo studio di architettura Nasi Mazzucchelli architetti di Lugano. Il fondo che ospita Villa Brenni, ubicata nell’omonima via a pochi passi dal Pretorio, è tuttavia di proprietà della Diocesi di Lugano. A promuovere il progetto è quindi la Curia vescovile stessa. Una volta ultimato il piano edilizio i due edifici saranno tuttavia affittati. «A gestire il foyer - spiega il portavoce della Diocesi di Lugano Luca Montagner - sarà la Fondazione Canisio di Riva San Vitale, tramite la comunità socio-terapeutica per adolescenti Arco. I dettagli del contratto sono in fase di definizione». Il nome del foyer, riportato nell’incarto in pubblicazione fino al 14 gennaio, sarà Archetto.

L’investimento stimato per portare a termine l’iniziativa edilizia è di poco superiore ai 2 milioni di franchi. Visto che il progetto riguarda due edifici separati, la domanda di costruzione distingue gli interventi che saranno effettuati sulla villa padronale esistente e quelli che necessari per l’edificazione di un nuovo edificio. La villa padronale si estende su tre piani, uno seminterrato e due fuori terra. Il progetto prevede, al piano seminterrato, la creazione di un locale gioco e una sala cinema per i ragazzi, di un locale tecnico e di spazi di servizio (lavanderia, celle frigo e deposito), al piano terra la realizzazione di un guardaroba, di un ufficio, di un locale polivalente con annessa cucina per gli ospiti, di una sala riunioni, di una cucina industriale e di servizi, al primo piano troveranno invece spazio sette camere da letto (quattro singole e due doppie per i ragazzi e una camera per l’educatore) e tre locali servizio. «Per garantire gli spazi sufficienti per un nuovo foyer per minorenni» - si precisa nell’incarto - il progetto prevede anche la «creazione di nuovi spazi nel parco della proprietà (per la parte psicopedagogica)». Il nuovo edificio si svilupperà su un unico piano e sarà diviso in padiglioni indipendenti rivestiti in pannelli di metallo ma con ampie aperture sul parco, «collegati tra loro da un percorso coperto e vetrato, ma sempre permeabile alla luce e al verde circostante». Ogni padiglione ospiterà una funzione diversa: il primo una sala attività e una sala riunione (queste sale avranno la possibilità di essere unite per ottenere un locale più grande), il secondo un ufficio polivalente, il terzo due sale per la psicoterapia e servizi igienici e il quarto un ufficio per la direzione. Una volta ottenuti i permessi necessari per iniziare i lavori, il cantiere dovrebbe durare 14 mesi.