Politica

«Meno valore locativo per le case sottoccupate»

Un’iniziativa legislativa interpartitica (di PPD, PLR, Lega e UDC) chiede deduzioni fiscali sulla sostanza immobiliare per chi, senza sue responsabilità, viene tassato per locali o spazi che in realtà non utilizza, né può ragionevolmente utilizzare
L’iniziativa elaborata vuole completare la Legge tributaria per correggere una «stortura».
Paolo Gianinazzi
25.06.2022 06:00

«Prendiamo l’esempio di un’anziana signora, vedova, proprietaria di una casa (o un appartamento) di cinque locali e i cui figli dopo l’università sono andati a vivere altrove. Ecco, è assurdo farle pagare un valore locativo (e quindi un reddito fittizio) per l’intera abitazione, quando in realtà ne occupa solo una parte».

Prende spunto da situazioni tanto particolari quanto concrete l’iniziativa legislativa elaborata «Valore locativo: basta imporre le abitazioni sottoccupate», che in questi giorni è stata depositata da un fronte compatto composto da PPD (primo firmatario il capogruppo Maurizio Agustoni), PLR, Lega e UDC. Il testo, sottoscritto da 24 deputati che fanno parte dell’intergruppo parlamentare che si occupa di proprietà fondiaria, mira a correggere una «stortura» dell’attuale sistema d’imposizione del reddito da sostanza immobiliare. Una «stortura» già corretta in gran parte dei cantoni svizzero-tedeschi, ma ancora presente nel nostro cantone.

Una possibilità in altri cantoni

Come ci spiega Agustoni, «nel 2009 il Tribunale federale ha stabilito il principio secondo cui, in materia di imposizione del valore locativo, deve essere concessa una deduzione in caso di sottoutilizzo effettivo e durevole, dal profilo dello spazio, dell'immobile adibito a domicilio del proprietario, per circostanze sulle quali il contribuente non ha nessun influsso». Ad esempio? «Ad esempio quando i figli hanno lasciato la casa familiare dei genitori che stanno invecchiando, oppure nel caso del decesso del coniuge».

Ora, va detto che la citata sentenza ha fatto giurisprudenza in Svizzera, tantoché questo tipo di deduzione è già prevista per l’imposta federale diretta. Tuttavia, non crea automaticamente un obbligo di deduzione per le imposte cantonali. E come rileva Agustoni, «in molti cantoni della Svizzera-tedesca ci si è già mossi per introdurre sul piano cantonale la medesima riduzione del valore locativo, mentre in altri (come il Ticino) non è ancora stata introdotta una base legale con questo scopo». Insomma, evidenzia il primo firmatario dell’iniziativa, «non è un’idea calata dal cielo, ma già presente sul piano federale e in molti cantoni».

A precise condizioni

Va inoltre precisato che il Tribunale ha pure posto alcuni principi per poter far valere questa deduzione fiscale: i locali sottoutilizzati non devono essere ammobiliati e non devono essere utilizzati in modo durevole; eventuali locali per gli ospiti, o locali lavorativi, non hanno diritto a una deduzione, anche se sono sfruttati raramente; per le case di vacanza o secondarie il principio non vale; e infine il contribuente non deve avere un influsso sul motivo del sottoutilizzo. E va infine aggiunto che, ovviamente, tale deduzione non viene accordata a chi, fin dall’inizio, ha acquistato un immobile più grande delle esigenze abituali.

Insomma, i paletti non mancano e la deduzione è possibile solo in casi particolari. Tuttavia, come spiega Agustoni, «i casi di questo tipo sono più frequenti di quanto si pensi: ognuno di noi conosce un parente che, diventando anziano, si è trovato in una situazione simile, con i figli fuori casa o il coniuge deceduto». Situazioni paradossali a cui, secondo Agustoni, va posto rimedio: «È evidente che a una persona rimasta vedova, spesso in età avanzata, non può essere imposto di accogliere in casa dei terzi, né sarebbe proporzionato imporre un trasloco in un appartamento più piccolo (perché ciò genererebbe oneri di affitto superiori all’eventuale onere ipotecario), né tantomeno esigere di vendere l’appartamento (spesso si tratta di appartamenti datati) per acquistarne uno nuovo». E quindi, sottolinea Agustoni: «A mio modo di vedere il valore locativo non dovrebbe nemmeno esistere, ma dal momento che c’è, perlomeno facciamolo pagare solo per gli spazi veramente utilizzati ed esentiamo chi è giusto che sia esentato».

Concretamente, dunque, per porre rimedio alla problematica, l’iniziativa interpartitica propone di completare la Legge tributaria ticinese, con l’introduzione analoga a quella presente nella legge federale, affinché «si possa tenere conto delle situazioni in cui un contribuente, senza sua responsabilità, viene imposto per locali che non utilizza, né può ragionevolmente utilizzare».