DECS

Metà a scuola, metà al lavoro, e per i tirocini è quasi record

Presentato il bilancio delle scelte dei giovani al termine della quarta media e il numero dei posti di apprendistato duale: si tratta del secondo miglior risultato degli ultimi 20 anni – Carobbio Guscetti: «L’orientamento professionale va potenziato»
Francesco Pellegrinelli
24.11.2025 21:29

Al di là dei numeri dei contratti di tirocinio e delle scelte degli studenti al termine della Scuola dell’obbligo, c’è un messaggio politico supplementare che ha fatto capolino durante la tradizionale conferenza stampa di bilancio del DECS: «Da gennaio 2026, preventivo del Cantone “permettendo”, è previsto un potenziamento dell’organico dell’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale», ha sottolineato la direttrice Marina Carobbio Guscetti. Un potenziamento – si parla dell’equivalente di una figura in più all’interno dell’Ufficio – pensato in primo luogo per offrire maggiore sostegno alle allieve e agli allievi delle scuole medie e alle loro famiglie in una fase delicata della transizione scolastica. «Il potenziamento – ha spiegato al Corriere del Ticino la direttrice del DECS – sarebbe finanziato in parallelo a una parte delle misure di risparmio previste nel Preventivo 2026, in particolare attraverso l’annullamento della seconda ora di classe introdotta alcuni anni or sono per rafforzare le attività di orientamento». Una parte della somma risparmiata verrebbe dunque reinvestita per il potenziamento dell’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale. «Si tratta di un primo passo che peraltro dà seguito alle richieste avanzate dalla politica attraverso diversi atti parlamentari», ha aggiunto Carobbio. La misura, ha spiegato, promette benefici non solo per le aziende, ma anche per la società nel suo complesso. «Una scelta ponderata che contribuisce infatti a rafforzare l’inclusione sociale».

Guardando al futuro, la direttrice del DECS ha sottolineato l’importanza di aumentare il numero di aziende formatrici e dei posti di apprendistato, così come la loro varietà. In questo modo si ampliano le opportunità reali di tirocinio e si rende più fluida ed efficace la transizione dei giovani verso i percorsi del post-obbligo. «Un’offerta formativa più ampia permette di ridurre le scelte “obbligate” e i conseguenti cambiamenti di percorso», ha affermato Carobbio.

Consulenze e percorsi

Messaggio politico a parte, i numeri presentati riflettono l’ampio lavoro svolto dall’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale. «L’attività nelle scuole medie durante l’anno scolastico 2024/2025 è stata particolarmente intensa, con 6.614 consulenze individuali, 657 delle quali con allievi e allieve di terza media e 5.957 con allievi e allieve di quarta media», ha precisato il capo dell’Ufficio Massimo Genasci-Borgna. Il quale ha sottolineato l’importanza degli stage di orientamento nel processo di scelta. Complessivamente quelli svolti tra la terza e la quarta media sono stati 6.391. «Gli stage sono un’esperienza preziosa per permettere ai ragazzi di capire il proprio grado di interesse e di attitudine verso una determinata professione», ha commentato Genasci-Borgna ribadendo l’importanza della collaborazione con il mondo delle aziende.

In merito alle scelte effettuate al termine della scuola media, si registra – proprio come lo scorso anno – una sostanziale stabilità: il 44% degli allievi e delle allieve ha optato per una formazione professionale in azienda o in una scuola a tempo pieno; il 43% ha scelto una scuola media superiore (liceo o Scuola cantonale di commercio). Il 5% si è orientato verso i corsi preparatori alla formazione professionale; il 3% verso scuole specializzate; e il restante 5% verso altre scelte, tra cui la ripetizione della quarta media (2%).

La formazione professionale

Con oltre quattromila nuovi percorsi avviati, la formazione professionale in Ticino conferma, anche quest’anno, la sua solidità. Oscar Gonzalez, aggiunto al direttore della Divisione della formazione professionale, ha illustrato i dati principali: 4.057 persone hanno iniziato una nuova formazione di base, di cui 2.570 tramite apprendistato duale scuola-azienda e 1.487 nelle scuole professionali a tempo pieno. Al termine della campagna di collocamento sono rimasti vacanti solo 37 posti. In totale, le aziende formatrici ticinesi hanno offerto 2.607 nuovi posti, confermando la tendenza positiva degli ultimi anni. Solo circa un terzo di coloro che iniziano una formazione professionale – ha aggiunto Oscar Gonzalez – proviene direttamente dalla scuola media, mentre due terzi provengono da altri percorsi (da misure di sostegno alla transizione o da un altro percorso formativo presso scuole medie superiori o scuole professionali a tempo pieno). Rispetto allo scorso anno, si è riscontrato un incremento di nuovi contratti di apprendistato nelle professioni artigianali, tecniche, informatiche, del verde e sanitarie. Vi è stata invece una flessione nelle professioni del commercio e della vendita, che restano comunque tra le più rappresentate.

La top ten dei mestieri

La metà dei nuovi contratti di apprendistato del 2025 si concentra in dieci professioni particolarmente richieste. In testa figura l’impiegato di commercio con 267 nuovi contratti, seguito dai profili del settore sociosanitario: addetto alle cure sociosanitarie (159) e operatore sociosanitario (155). A seguire, l’impiegato del commercio al dettaglio (133), l’installatore elettricista (126), il meccanico di manutenzione per automobili (76), il giardiniere (71), l’assistente di studio medico (70), il cuoco (64) e l’impiegato in logistica (63).