Il caso

Migranti al Park Hotel di Rovio, la strada è sempre più in salita

Il Tribunale cantonale amministrativo non ha concesso l’effetto sospensivo al ricorso del proprietario della struttura contro la decisione del Municipio di sospendere i lavori e presentare una domanda edilizia
©Chiara Zocchetti
Nico Nonella
03.09.2025 06:00

Nuovo capitolo nell’intricata vicenda che vede al centro il Park Hotel di Rovio, la struttura ormai in disuso da vari anni nella quale il proprietario e il Cantone avrebbero voluto collocare una quarantina di richiedenti l’asilo. Come noto, lo scenario ha incontrato l’opposizione di un nutrito gruppo di cittadini e, soprattutto, del Municipio, il quale lo scorso aprile aveva intimato lo stop ai lavori di miglioria che erano iniziati per consentire l’accoglienza. Parallelamente, l’Esecutivo aveva imposto ai proprietari dell’albergo di presentare una domanda edilizia per un cambio di destinazione. La decisione era stata impugnata e nelle scorse settimane, stando a quanto appreso dal Corriere del Ticino, il Tribunale cantonale amministrativo ha negato l’effetto sospensivo al ricorso. Bloccando cioè i lavori e, dunque, la possibilità di collocarvi i richiedenti l’asilo. Per il Municipio, dice il sindaco Jgor Zocchetti, è stata una vittoria.

Il reclamo era inizialmente stato indirizzato al Consiglio di Stato, ma i funzionari del servizio competente lo avevano inoltrato al Tribunale cantonale amministrativo: la decisione è stata innescata da una frase altrettanto inusuale del Comune, che in sostanza ha ordinato al Governo di abbandonare l’idea di collocare asilanti a Rovio. Perciò, il Consiglio di Stato ha ritenuto di non potersi esprimersi in merito a una richiesta che lo riguarda direttamente.

E adesso?

Che cosa aspettarsi, ora? Alla luce della decisione del TRAM (il quale, è bene precisarlo, non si è espresso nel merito), i proprietari dovranno quindi seguire il consueto iter pianificatorio. Una procedura che richiede molto tempo.

Quali saranno, dunque, le prossime mosse del Cantone? «Per il momento l’ipotesi di collocamento di persone afferenti al settore dell’asilo presso il Park Hotel resta sospesa e andrà rivalutata alla luce dell’esito della procedura e delle intenzioni della proprietà», risponde il capo dell’Ufficio cantonale dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati, Renzo Zanini. Durante l’estate, l’albergo è stato messo in vendita almeno su un sito di annunci immobiliari (il prezzo? Su richiesta). A questo punto è facile ipotizzare che almeno di colpi di scena dell’ultimo minuto, il progetto è praticamente tramontato.

Nel frattempo, i migranti che avrebbero dovuto alloggiare a Rovio sono stati «dirottati» verso l’hotel Dischma a Paradiso, albergo che aveva già accolto gli ospiti del vicino foyer di via Barzaghi (le cui condizioni strutturali non ne garantivano più la sicurezza e che è in odore di demolizione). Una soluzione temporanea, che verrà riproposta. «La collaborazione con questa struttura per il momento prosegue e sarà rivalutata nel corso del futuro riassetto del settore dell’alloggio della prima fase d’integrazione», spiega ancora Zanini.