Territorio

Migranti separati a Pasture: i sindaci minacciano il ricorso

Dura presa di posizione dei Municipi di Balerna, Novazzano e Chiasso dopo aver appreso «a giochi fatti e senza coinvolgimento» dell’avvio del progetto pilota della SEM che intende isolare i richiedenti l’asilo indisciplinati
© CdT/Gabriele Putzu
Valentina Coda
19.12.2025 17:16

Che ci fosse disappunto dopo la decisione della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) di spostare i richiedenti l’asilo indisciplinati in un’area distinta del centro federale di Pasture era assodato. Ma è (anche) la modalità con cui è stato comunicato l’avvio di questo progetto pilota che ha indispettito alquanto i sindaci di Balerna, Novazzano e Chiasso. Oltre a ritenere «incomprensibile» e «illegale» tale decisione, stanno valutando pure di inoltrare un ricorso al Tribunale amministrativo federale.

«Nessuna tutela del territorio»

La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la nota stampa diffusa martedì mattina dalla SEM (vedi CdT del 18 dicembre), in cui veniva comunicata la sperimentazione, a partire dalla prossima estate e per sei mesi, di un nuovo modello di alloggio alternativo nei centri federali di Pasture a Balerna e di Flumenthal nel Canton Soletta. Modello che prevede, lo ricordiamo, la separazione dei migranti (solo uomini e maggiorenni) in una zona distinta del centro per via del loro comportamento sopra le righe che rischia di compromettere il funzionamento dell’intera sede. Ebbene, uno dei problemi principali per i sindaci di Balerna, Novazzano e Chiasso è proprio il tentativo della SEM di mettere ordine all’interno alla struttura e non al di fuori, quindi sul territorio, come richiesto «da anni e in modo reiterato» alla SEM e al Consiglio federale. In buona sostanza, la misura adottata dalla Segreteria di Stato della migrazione va nella direzione opposta alle richieste dei Comuni del Basso Mendrisiotto. La libertà di uscita dal centro federale, infatti, non verrà compromessa o negata dall’introduzione della misura. Piuttosto, se un richiedente l’asilo dovesse adottare dei comportamenti problematici anche al di fuori della struttura, verranno applicate le stesse regole di chi li commette all’interno. Quindi la separazione in ambienti distinti e dotati di un dispositivo di sicurezza ad hoc.

«Violazione della Legge sull'asilo»

E arriviamo al secondo problema: la modalità con cui la SEM ha comunicato l’avvio del progetto pilota ai Comuni. Ovvero martedì mattina, sostanzialmente a giochi fatti. Motivo per cui nella presa di posizione congiunta, Balerna, Novazzano e Chiasso tirano in ballo la Legge sull’asilo (LAsi), la quale all’articolo 24 capoverso 2 prevede «esplicitamente che la SEM debba coinvolgere tempestivamente i Cantoni e i Comuni nell'istituzione dei centri», scrivono i Municipi. «La decisione di non più trasferire verso centri speciali i richiedenti l'asilo problematici è stata presa senza minimamente consultare Cantone e Comuni, mettendoli di fronte al fatto compiuto». E una conferma in tal senso arriva proprio dal sindaco di Chiasso, Bruno Arrigoni, che da sempre condivide con i Comuni limitrofi le criticità relative ai richiedenti l’asilo. «Siamo stati informati via conferenza telefonica martedì mattina dalla responsabile della SEM a Pasture, mentre il presidente del Consiglio di Stato poco prima. La misura entra in vigore tra sei mesi, quindi c’era tutto il tempo per contattarci prima. Siamo rimasti perplessi da questa disposizione perché sostanzialmente non cambia nulla rispetto a prima: il messaggio difficile da far passare è che seppur ci sia una separazione all’interno dal centro, il richiedente l’asilo può comunque uscire sul territorio». A proposito, per i migranti che con i loro comportamenti compromettono la sicurezza del centro federale in cui sono collocati esisteva fino a qualche mese fa un centro speciale, a Les Verrières. È stato chiuso il giugno scorso. Attualmente, quindi, «non è più attivo alcun centro speciale nella Confederazione, ciò che già di per sé è lesivo della LAsi», tuonano i sindaci. «La decisione di non trasferire più i richiedenti l'asilo problematici verso i centri speciali, ma di creare dei reparti securizzati all'interno dei centri ordinari, lede a sua volta l'articolo 24a LAsi, che prescrive chiaramente il collocamento in centri speciali, che può essere accompagnato da particolari misure restrittive della libertà di accesso al territorio».

Alla luce di queste considerazioni, Balerna, Novazzano e Chiasso, oltre a scrivere una lettera a Berna (è in allestimento), chiedono un approfondimento e una rivalutazione di quanto prospettato e di essere coinvolti, unitamente al Cantone, prima di dar seguito alla decisione. E infine, valutano l’inoltro di un ricorso al Tribunale amministrativo federale per violazione degli articoli 24 e 24a LAsi.

In questo articolo:
Correlati
Balerna, migranti separati in casa
Dall’estate 2026 i richiedenti l’asilo che terranno un comportamento sopra le righe all’interno dei centri federali alloggeranno in un’area separata – Il progetto pilota della Segreteria di Stato della migrazione verrà sperimentato nelle sedi di Pasture e di Flumenthal