Migranti separati in casa a Pasture: i Municipi valutano il ricorso

«Da anni e in modo reiterato i Municipi di Balerna, Chiasso e Novazzano chiedono alla SEM e al Consigliere federale responsabile di prendere misure adeguate e di fornire sostegno in relazione a richiedenti l'asilo che creano problemi di ordine pubblico sul territorio». Dopo la stretta della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) sui richiedenti l’asilo che tengono un comportamento sopra le righe all’interno dei centri federali, con la separazione dei migranti indisciplinati in ambienti distinti e dotati di un dispositivo di sicurezza ad hoc, a partire dalla prossima estate, nelle sedi di Pasture a Balerna e di Flumenthal, i sindaci Luca Pagani, Bruno Arrigoni e Sergio Bernasconi hanno messo nero su bianco tutto il loro disappunto.
«È stato evidenziato – prosegue la nota – come l'agire di queste persone getti una cattiva luce anche sulla stragrande maggioranza dei richiedenti l'asilo che si comportano in modo corretto, crei sentimenti ostili nella popolazione e vanifichi gli sforzi compiuti dall'autorità e dalla società civile per un'integrazione e una serena convivenza con la cittadinanza». E ancora: «La misura recentemente adottata dalla SEM va esattamente nella direzione opposta, si occupa unicamente delle relazioni all'interno dei Centri federali e trascura incomprensibilmente le incidenze sul territorio».
Benché l'articolo 24 cpv 2 LAsi, leggiamo, «preveda esplicitamente che la SEM debba coinvolgere tempestivamente i Cantoni e i Comuni nell'istituzione dei centri», la decisione di non più trasferire verso Centri speciali i richiedenti l'asilo problematici «è stata presa senza minimamente consultare Cantone e Comuni, mettendoli di fronte al fatto compiuto».
L'articolo 24a LAsi «prescrive poi che i richiedenti l'asilo, che compromettono considerevolmente la sicurezza e l'ordine pubblico o che con il loro comportamento disturbano considerevolmente l'esercizio e la sicurezza dei centri della Confederazione, sono collocati in Centri speciali».
La norma parla di «Centri», al plurale, fanno notare i sindaci, «ciò che significa che devono essere almeno due». In concreto, «con la chiusura del Centro di Les Verrières, attualmente non è più attivo alcun Centro speciale nella Confederazione, ciò che già di per sé è lesivo della LAsi».
La decisione di non trasferire più i richiedenti l'asilo problematici verso Centri speciali, ma di creare dei reparti securizzati all'interno dei Centri ordinari, «lede a sua volta l'articolo 24a LAsi, che prescrive chiaramente il collocamento in Centri speciali, che può essere accompagnato da particolari misure restrittive della libertà di accesso al territorio».
I Municipi di Balerna, Chiasso e Novazzano, in conclusione, «esprimono profondo disappunto per questa decisione, presa senza coinvolgerli e senza prevedere alcuna misura a tutela del territorio»; «chiedono un approfondimento e una rivalutazione di quanto prospettato e di essere coinvolti, unitamente al Cantone, prima di dar seguito alla decisione»; «valutano l'inoltro di un ricorso al Tribunale amministrativo federale per violazione degli articoli 24 e 24a LAsi».
