Mendrisiotto

Migrazione, c’è un primo balzo: confine sud il più sollecitato

In luglio i soggiorni illegali registrati in Svizzera sono cresciuti sensibilmente, raggiungendo quota 3.715 – Al confine meridionale conteggiati quasi 1.500 casi – La SEM: «Probabile che nei prossimi mesi la pressione continuerà ad aumentare»
©CdT/Gabriele Putzu
Lidia Travaini
17.08.2023 16:20

L’aumento in fondo era atteso, sia perché già registrato nel 2022, sia perché gli sbarchi in Italia stanno raggiungendo le cifre più alte degli ultimi anni. Solo i numeri diffusi nelle scorse ore consentono tuttavia di quantificare la crescita. I dettagli complementari forniti su nostra richiesta dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM) permettono poi di contestualizzare la tendenza e spiegarne, almeno in parte, i motivi.

Procediamo per gradi. L’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) ha diffuso le cifre relative alla migrazione illegale riguardanti il mese di luglio. I soggiorni illegali registrati in Svizzera lo scorso mese sono stati 3.715, diverse centinaia in più del mese precedente quanto avevano toccato quota 2.933 (in maggio 2.854, in aprile 2.322). Il confine più sollecitato è quello meridionale: le entrate irregolari (vale a dire di chi si introduce illecitamente in Svizzera e non presenta una domanda d’asilo) registrate ai confini ticinesi in luglio sono state 1.486, il mese precedente erano state 1.125 (in maggio 1.254, in aprile 849). I migranti erano principalmente di nazionalità afghana, aggiunge l’UDSC (che nei mesi scorsi segnalava una seconda provenienza principale: il Marocco). Con i numeri concernenti i soggiorni illegali sono stati trasmessi anche quelli relativi ai sospetti passatori (34 quelli fermati in luglio in Svizzera, in calo dai 49 di giugno) e le riconsegne alle autorità estere, che sono state 547, in leggera diminuzione.

Rotte che cambiano

Ad aiutarci ad analizzare le cifre è la SEM, competente in materia. Le prime domande che che le abbiamo sottoposto riguardano le ragioni dell’aumento della pressione migratoria e le previsioni per i prossimi mesi. «In primo luogo, va notato che i dati sulla migrazione irregolare possono fluttuare da un mese all’altro – premette la portavoce della SEM Anne Césard –. Dall’ottobre 2022, il numero di migranti irregolari intercettati al confine meridionale è stato più alto rispetto al confine orientale della Svizzera, il che può essere spiegato con uno spostamento della migrazione dalla rotta balcanica. Mentre fino all’ottobre 2022 la migrazione avveniva principalmente dalla Serbia verso nord, passando per l’Ungheria e l’Austria, ora avviene principalmente dalla Serbia verso ovest, passando per Bosnia, Croazia e Slovenia, in direzione dell’Italia. A questo si aggiunge l’elevato numero di sbarchi in Italia, dove a metà agosto erano già arrivate più di 100.000 persone, una cifra che non si vedeva dal 2016. Tuttavia, per la maggior parte delle persone che sbarcano nel sud Italia, la Svizzera non è attualmente il Paese di destinazione principale. Ciò nonostante, il transito (o il tentativo di transito) attraverso la Svizzera è in aumento. Se la migrazione dai Balcani continuerà ad essere diretta principalmente verso l’Italia nell’estate e nell’autunno del 2023, come sembra essere attualmente, e se gli sbarchi nel sud Italia continueranno ad aumentare, è probabile che la pressione migratoria sul confine meridionale della Svizzera continuerà ad aumentare nei prossimi mesi».

Centri federali e futuro

Alla potavoce della Segreteria di Stato della migrazione abbiamo poi chiesto informazioni in merito ai richiedenti l’asilo, in particolare quelli accolti attualmente nelle strutture del Mendrisiotto. Nel 2023 la SEM stima che saranno depositate tra le «27.000 domande d’asilo (scenario "medio") e le 40.000 (valore massimo dello scenario "alto"). Ma questa previsione potrebbe essere aggiornata alla fine di agosto».

Per quanto concerne il Distretto, attualmente i Centri d’asilo di Chiasso e Pasture sono occupati al 90% circa, «ma va notato che le cifre variano ogni giorno a seconda degli arrivi e delle partenze». Restando in tema Centri d’asilo del Mendrisiotto e letti a disposizione, abbiamo chiesto a che punto sono le discussioni sul futuro delle strutture. A fine luglio era infatti emerso che la Confederazione sta valutando l’idea di aumentare il numero di letti a disposizione nel comparto di Pasture, mantenendo il centro attuale anche quando il nuovo centro in costruzione (da 350 posti) sarà pronto (parallelamente sarebbe prevista la dismissione delle strutture di Chiasso). A tal riguardo però la SEM continua a prendere tempo: «Sono in corso discussioni con il Canton Ticino e i Comuni per quanto riguarda tutti gli immobili di proprietà della Confederazione a Chiasso, Balerna e Novazzano. L’obiettivo è quello di garantire i posti necessari per lo svolgimento delle procedure di asilo, nonché i posti di riserva (piano di emergenza) al confine meridionale della Svizzera».

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