Confine

Migrazione, il calo rallenta

In aprile i tentativi di entrata illegale in Ticino sono stati 849, una ventina meno del mese precedente – Le cifre sono lontane da quelle dello scorso inverno, ma sembrano in assestamento
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Mendrisio
16.05.2023 16:59

Sono lontane da quelle registrate l’autunno e l’inverno scorsi, ma il calo in corso da qualche mese sembra aver subito un rallentamento. Parliamo di migrazione e dei dati riguardanti le entrate irregolari (o soggiorni illegali) registrati ai confini ticinesi.

Nelle scorse ore L’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) ha diffuso le cifre relative al mese di aprile 2023 (di chi si introduce illecitamente in Svizzera e non presenta una domanda d’asilo). A livello nazionale i soggiorni illegali registrati in Ticino il mese scorso sono stati 2.311 (un centinaio in meno del mese di marzo quando erano stati 2.414 e ben lontani dalle cifre degli scorsi mesi, per esempio dei 7.770 di novembre 2022). Circa un terzo di questi soggiorni illegali sono stati registrati al confine meridionale: 849 (in marzo erano stati 867, in febbraio 1.108 e in gennaio 2.176). «I migranti entrati in modo irregolare in Svizzera in aprile erano principalmente di nazionalità afghana e marocchina», scrive l’UDSC in commento ai dati.

Un altro dato diffuso è quello relativo all’attività dei passatori. I casi sospetti rilevati in aprile sono stati 30, in marzo erano stati 29. A tale riguardo l’UDSC scrive: «I casi di sospetta attività di passatori sono quasi identici a quelli registrati a marzo e raggiungono lo stesso livello dello stesso periodo dell’anno scorso. Per quanto riguarda le consegne alle autorità estere, non vi sono praticamente variazioni rispetto a marzo; in compenso, il numero di persone consegnate alle autorità estere è superiore a quello dello stesso periodo del 2022».

In Svizzera l’analisi della situazione migratoria generale è di competenza della Segreteria di stato della migrazione (SEM). L’UDSC, spiega, «intrattiene intensi scambi con le autorità partner svizzere ed estere nonché con la SEM, al fine di poter reagire tempestivamente ai cambiamenti della situazione».