Letteratura

Mister Trainspotting amerà Bellinzona

Lo scrittore scozzese Irvine Welsh oggi interverrà al festival di letteratura e traduzione Babel - Ecco 10 motivi per i quali non potrà non innamorarsi della capitale ticinese
(Foto Internet)
Alan Del Don
14.09.2019 06:00

Irvine Welsh non può non innamorarsi di Bellinzona. Lo scrittore scozzese, padre di quel “Trainspotting” che per i quarantenni come chi scrive è diventato un libro culto, sarà ospite oggi (sabato 14 settembre) dalle 18 al teatro Sociale cittadino nell’ambito del festival di letteratura e traduzione Babel. Nato a Leith, il porto di Edimburgo, si può dire che fin da piccolo ha cesellato i suoi personaggi sulla base delle persone che vedeva. Dando in seguito voce a chi si trova ai margini della società, a chi porta avanti una vita fatta di stenti, fra mille difficoltà. La capitale ticinese, dicevamo, non potrà non piacergli. Proviamo ad immaginare perché.

1. I castelli. Come quello della capitale della Scozia, dominano la città, e rendono magiche Edimburgo e la Turrita;

2. Il calcio. “Non so mica se mi piace tifare una squadra che vince”, dice ad un certo punto Mark Renton, protagonista del libro “Porno”. Sì, perché l’Hibernian Football club, il sodalizio di Welsh, non ha messo in bacheca tantissimo nella sua plurisecolare storia: quattro titoli e tre coppe. Un po’ come l’Associazione calcio Bellinzona. Ma la passione dei tifosi, quella sì, è da Champions;

3. La rivalità. Edimburgo (al passo con i tempi) versus Glasgow (industriale). Bellinzona versus Lugano, la periferia e le banche, i poveri contro i ricchi;

4. La gente. I bellinzonesi come gli scozzesi sono alla buona, socievoli, generosi, festaioli;

5. La birra. Fermi tutti. Il paragone, in questo caso, può sembrare azzardato. La storica Birra Bellinzona (Be-Bi) e le inimitabili “bionde” scozzesi. Salute!;

6. La pianificazione. Come Leith, la cui area costiera negli ultimi anni ha mutato completamente volto, anche Bellinzona nei prossimi 10-20 anni vivrà un cambiamento epocale: il comparto occupato da oltre un secolo dalle Officine FFS lascerà il posto ad una “cittadella nella città” fra residenze, servizi, commerci e ristorazione;

7. La lettura. Irvine Welsh è un onnivoro dei libri. A Bellinzona le librerie e le biblioteche non mancano di certo. Pane per i suoi denti;

8. Piccolo è bello. Gli Stati piccoli funzionano meglio, ha detto Welsh intervistato dal CdT giovedì. In Svizzera si troverà benone;

9. La tranquillità. Quando si dice che Bellinzona è una città a misura d’uomo non è un’esagerazione. Si vive e si sta bene. I personaggi welshiani si rifugiano spesso in qualcosa (che, si badi bene, non è sempre illegale) per ritrovare la serenità o una parvenza di essa. “Uno si distingue non per il rumore che fa, ma per il silenzio. Quando verrà a cercarti non lo farà certo urlando, per annunciare a tutti le sue intenzioni, ma verrà”, si legge in “Trainspotting”.

10. La musica. Welsh è pure deejay. Si è esibito anche ieri sera, venerdì, a Monte Carasso. Speriamo gli abbiano detto di stare nei decibel...

Fàilte Irvine!

Benvenuto a Bellinzona Mister Welsh!