Molto più di un’officina per Chiasso e le ferrovie

«Come un rapporto tra marito e moglie». Pieno d’amore, dunque, ma che può attraversare anche fasi dove l’armonia non è perfetta. E come in ogni coppia, ci può essere anche un momento di «irritazione». Non stiamo parlando di una storia tra uomo e donna, ma della più che secolare relazione tra la cittadina di Chiasso e le Ferrovie Federali Svizzere. A pronunciare la frase, oggi, è stato il sindaco Bruno Arrigoni. L’occasione? L’inaugurazione della nuova officina FFS Cargo in via Rampa. I nuovi moderni spazi – grazie a un investimento di 12 milioni di franchi – sono stati realizzati sulle ceneri del vecchio capannone, che dopo 60 anni di servizio non era più in grado di rispondere alle attuali esigenze. Il punto forte della nuova officina è il tornio in fossa, creando così un «one stop shop» a livello centrale per la riprofilatura di locomotive, carri merci ed elettrotreni. Così facendo, si procederà con la gestione di tutte le fasi di manutenzione in un’unica sede riducendo i tempi di lavorazione anche di un terzo. Nella nuova officina – è stato sottolineato durante l’inaugurazione – lavoreranno circa 30 persone, di cui 20 nella manutenzione di carri merci, 8 nella riprofilatura e 3 nella tecnica e amministrazione. Considerando anche l’officina manutenzione delle locomotive, situata a pochi metri di distanza, nell’impianto di servizio di Chiasso lavoreranno 50 collaboratori.
Un’officina al confine
Durante la parte ufficiale, come detto, si è espresso anche il sindaco della cittadina. Il quale, appunto, ha ricordato i 150 anni di storia che legano Chiasso e la ferrovia. Una storia che ha potuto vivere momenti di «euforia, di grandi numeri e posti di lavoro». Poi, però, negli anni «il trend è cambiato» e sia Chiasso che le FFS sono passate dall’euforia a una fase più difficile. «Qualche anno fa – ha ricordato Arrigoni – c’è stata pure irritazione». Un esempio è ben descritto in un’interpellanza interpartitica inviata al Consiglio di Stato nel 2011, documento nel quale si chiedeva all’Esecutivo cantonale se non fosse il caso di intervenire «tempestivamente» nei confronti delle FFS per scongiurare il pericolo di un ridimensionamento delle Officine di Chiasso e per promuovere nel contempo un effettivo rilancio della stazione internazionale. Irritazioni che con il tempo si sono evidentemente affievolite. «Chiasso oggi è una della 4 località in Svizzera dove FFS Cargo garantisce la manutenzione – ha ricordato il coordinatore regionale Ticino Marcelino Mantilla, ribadendo inoltre – l’importanza di avere una simile officina al confine italo-svizzero. Per le nostre zone significa inoltre posti di lavoro». Importanza sottolineata anche dalla responsabile Asset Management Jasmin Bigdon: «Con l’ampliamento del deposito per carri merci e il nuovo tornio in fossa, a Chiasso rafforziamo le nostre prestazioni di manutenzione per locomotive e carri merci. Questo – come detto – ci permetterà di accelerare ulteriormente gli interventi e di ridurre i tempi di sosta non solo per i veicoli delle FFS, ma anche per la clientela che si affida ai nostri servizi di manutenzione».
Imboccata una nuova strada
L’evento, ricordiamo, riguardava le officine. Ma a Chiasso si è colta l’occasione per fare il punto sulle ferrovie in generale. Il sindaco, durante il suo intervento, ha infatti ricordato alcune questioni aperte: il prolungamento di AlpTransit a sud di Lugano, le fermate Intercity nel Mendrisiotto – ammettendo che non si è «proprio in sintonia» – il Gleis 4 e la scuola di moda. «Spunti ve ne sono molti – ha chiosato Arrigoni –: oggi abbiamo imboccato una nuova strada. Nuova linfa».