Ticino

Monte San Giorgio: scoperto il primo Lariosaurus con la pelle conservata

Il fossile è stato scoperto durante le campagne di scavi paleontologici condotte nel 2023 dal Museo cantonale di storia naturale (MCSN), nei pressi di Meride
Lariosaurus valceresii - Foto F. Magnani - ©MCSN
Red. Online
02.09.2025 11:21

Le ricerche nel sito UNESCO ticinese continuano a sorprendere la comunità scientifica internazionale con nuove scoperte: l’ultimo ritrovamento eccezionale riguarda un esemplare di Lariosaurus valceresii con la pelle conservata, che contribuisce a chiarire il suo metodo di nuoto.

Un articolo appena pubblicato sulla rivista scientifica Swiss Journal of Paleontology, del gruppo Springer Nature, descrive infatti il ritrovamento di un rettile marino, risalente al Triassico Medio, appartenente al genere Lariosaurus con la pelle conservata. Il fossile è stato scoperto durante le campagne di scavi paleontologici condotte nel 2023 dal Museo cantonale di storia naturale (MCSN) lungo il torrente Gaggiolo, nei pressi di Meride.

Ricercatori del Museo cantonale di storia naturale del Dipartimento del territorio, in collaborazione con Silvio Renesto, professore di paleontologia presso l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, e Cinzia Ragni, dottoranda presso l’Università di Torino, hanno descritto il primo esemplare di Lariosaurus con la pelle conservata e il primo appartenente alla specie Lariosaurus valceresii ritrovato sul versante svizzero del Monte San Giorgio. In occasione della pubblicazione dell’articolo, il MCSN, ha inoltre collaborato con la Fondazione e il Museo dei Fossili del Monte San Giorgio per la realizzazione di una ricostruzione virtuale dell’esemplare.

La straordinaria particolarità di questo rettile è la conservazione della pelle sotto forma di sottile film carbonioso, che delinea l’intero profilo del corpo e degli arti. In particolare, nella zona delle zampe anteriori e nella parte anteriore del torace, il profilo del corpo suggerisce la presenza di una muscolatura molto sviluppata, indizio di uno stile di nuoto paragonabile a quello delle attuali otarie: ideale per rapidi scatti in acqua. Questa conservazione ha permesso di osservare per la prima volta al mondo le membrane interdigitali del genere Lariosaurus, ciò che cambia l’interpretazione dell’anatomia di questi rettili marini. In alcune zone del corpo sono distinguibili anche la forma delle squame di cui era ricoperto, simile a quella dei coccodrilli odierni.

Il Museo cantonale di storia naturale di Lugano riveste un ruolo di primo piano nella ricerca sul Monte San Giorgio. Grazie al lavoro dei suoi specialisti e collaboratori internazionali, negli ultimi anni sono state condotte campagne di scavo, attività di preparazione paleontologica e studi che hanno dato grande visibilità internazionale al sito e ai suoi fossili. Questo esemplare di Lariosaurus valceresii rappresenta un risultato concreto di questo impegno, frutto di un lungo lavoro di recupero, preparazione e analisi scientifica.