Morto l'ultimo residente ad Anzano

Cordoglio per la scomparsa di Livio Baggi che mette la parola fine ad un'epoca
Una valle sospesa tra passato e futuro. (foto CdT/bp)
Red. Online
12.09.2015 02:43

SERRAVALLE- In valle Malvaglia lo chiamavano affettuosamente «il sindaco di Anzano». Martedì dopo lunga malattia si è spento Livio Baggi Biotelli, classe 1952. Che fosse amato e rispettato a Seravalle lo dimostra il gran numero di persone che giovedì hanno voluto essere presenti al suo funerale.

Livio Baggi però verrà ricordato anche per essere stato l'ultimo di generazioni e generazioni di malvagliesi che vivevano tutto l'anno nella "villa" di Anzano e più in generale nei vari nuclei sparsi per tutta la valle sospesa, dopo la scomparsa qualche anno fa dei fratelli Fadaric, proprietari di un intero monte (Germanionico), acquistato pezzo per pezzo man mano che gli abitanti lo abbandonavano (per non dimenticarli è stata creata una fondazione che intende gestire la conservazione ed il restauro dei rustici).

Sembra incredibile oggi, ma ad Anzano fino agli inizi secolo scorso non solo era regolamente utilizzata la chiesa (oggi viene aperta per la Messa un solo giorno all'anno) ma era in funzione anche la scuola, per i bambini di chi viveva sui monti. Poi il mondo è cambiato ed i contadini residenti hanno rapidamente lasciato il posto ai villeggianti, prima locali e poi confederati e germanici, che hanno acquistato le cascine ristrutturate. La maggior parte si è bene integrata nell'ambiente, qualcuno invece no, creando tensioni e malcontenti tutt'ora presenti.

Livio Baggi, ben lontano dallo stereotipo del montanaro burbero, era superiore alle polemiche e forse proprio per questo si era guadagnato coram populo il titolo di sindaco di un paese che, scomparso lui, ora non ha più abitanti.

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