Movida e spaccio in aula a Lugano

Padre e figlio alla sbarra per droga - Collegamento coi fatti di Bissone
Red. Online
15.01.2013 12:57

LUGANO - Si è aperto oggi alle Criminali di Lugano il processo a carico di Giuseppe e Alfredo Ciccarelli, padre e figlio, alla sbarra per traffico di droga. Una vicenda finita sotto i riflettori da un lato per la recente condanna del figlio Alfredo a cinque anni di carcere alla fine del 2011. Dall'altro perché, seppur marginalmente, presenta una connessione con l'accoltellamento di Bissone del 9 marzo scorso e con i fatti che hanno dato il "la" all'inchiesta Movida, sfociata nell'arresto dei titolari della discoteca Nyx di Lugano. E per la prima volta si è fatto un collegamento tra questi episodi e il possibile spaccio di droga in alcuni locali. Ciccarelli senior è accusato dal PP Nicola Respini di favoreggiamento per aver aiutato a fuggire oltre confine uno degli autori del grave fatto di sangue, su richiesta di un collega dell'agenzia che all'epoca si occupava della sicurezza al Nyx. Episodio che stamane in aula l'imputato ha ammesso. Prima di passare alla richiesta di pena (5 anni e 10 mesi per il padre e 4 anni e 3 mesi per il figlio), l'accusa ha inoltre contestualizzato l'inchiesta che ha portato in aula gli imputati, nata - ha detto Respini durante la requisitoria - nell'ambito dell'ipotesi di spaccio di droga in alcuni locali notturni di Lugano.

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