«Nascondere» l’autostrada a favore della qualità di vita

I promotori e i primi sostenitori hanno messo subito le cose in chiaro: «Non è fantapolitica». Anzi, per dirla con le parole di Lorenzo Cavagliotti, è giunto il momento di «recuperare lo spazio perso negli anni ‘70» dello scorso secolo. Quello, per intenderci, «ceduto» all’autostrada. I PLR del Luganese e del Mendrisiotto, unitamente all’associazione LEA, quest'oggi, hanno deciso di scendere in campo e, partendo dal basso, di arrivare prima a Bellinzona e poi a Berna. Il luogo scelto, non a caso, la sala del Consiglio comunale di Val Mara, a Melano. Un territorio che il passaggio della A2, non solo in termini visivi e di paesaggio, l’ha ben presente. L’occasione? Il lancio di una petizione che miri a interrare il più possibile l’autostrada a sud del ponte diga. Nei fogli da sottoscrivere si leggono, chiaramente, gli intenti: «I firmatari chiedono al Consiglio di Stato di farsi portavoce con il Consiglio federale e con gli Uffici federali competenti per la messa in galleria (interramento) di più tratti dell’autostrada A2 – senza aumento della capacità – da Bissone a Chiasso con la conseguente riqualifica territoriale della regione Mendrisiotto».
«Siamo un po’ stufi»
Il tema delle vie di collegamento, del traffico e della vivibilità è sentito nella regione. E da anni, puntualmente, si rilanciano progetti e idee. Il tutto, sullo sfondo di un PoLuMe (il potenziamento dell’autostrada tra Mendrisio e Lugano) che non fa l’unanimità. «Siamo tutti un po’ stufi, e parlo anche per la popolazione del Mendrisiotto, di sentirci dire ‘Non si può fare’» ha commentato a chiare lettere il vicepresidente del PLR cantonale Giovanni Poloni. Anche nella parte meridionale della Svizzera, dunque, è possibile «nascondere» – o quanto meno mitigare la presenza (anche acustica) – dell’autostrada. «Nel resto della Svizzera esistono concreti esempi di riqualifica territoriale a seguito di progetti di infrastrutture autostradali» evidenziano all’unisono i promotori.
Sopra la vita!
Ed eccoci allo slogan dell’iniziativa: «Sopra la vita! Sotto l’autostrada». Un concetto ribadito anche dal coordinatore dell’iniziativa Lorenzo Cavagliotti: «Lo spazio liberato permetterebbe la creazione di nuove aree verdi, infrastrutture per la mobilità sostenibile e spazi pubblici a disposizione della comunità». Ripercussioni positive – ha dal canto suo sottolineato la presidente distrettuale Marie-Claude Tela – «ci saranno anche per tutta l’economia, non soltanto per il turismo». Senza dimenticare, recita il comunicato stampa che accompagna la petizione, che il paesaggio e gli spazi ridisegnati incentiverebbero l’insediamento di nuove famiglie, rafforzando il tessuto sociale della regione.
Unità d’intenti
Assodata la volontà del PLR del Mendrisiotto, sono stati presto trovati degli «alleati». I liberali radicali di Lugano, in tal senso, si sono uniti alla proposta. «Il Distretto di Lugano può dare una mano» ha confermato il presidente distrettuale Fabio Monti. C’è innanzitutto «del territorio comune», ma anche l’intenzione di non ragionare guardando esclusivamente alla propria singola regione. Schierata a favore della petizione c’è anche l’Associazione LEA (Libertà-Energia-Ambiente), d’area PLR, presieduta da Christian Fini: «Abbiamo subito risposto presente» ha commentato abbracciando l’obiettivo di perseguire «una rinnovata qualità di vita» nonché di avere «maggior rispetto del territorio. Non vogliamo che questa sia una zona di mero attraversamento». C’è anche il PLR di Chiasso il quale, dalle parole di Christian Colombo, ha espresso «appoggio alla petizione» ricordando che quanto immaginato potrà dare «maggiore attrattiva a tutto il territorio». E le altre forze politiche? «Ci farebbe piacere avere a bordo l’UDC», ha commentato Poloni richiamando la fresca interrogazione-proposta di coprire lo svincolo di Mendrisio fatta dal consigliere comunale di Mendrisio Tiziano Pasta. Discussioni sono in atto anche con gli altri schieramenti, ha garantito Tela: «Troveremo consenso anche tra le altre forze politiche». Anche perché, si è convinti, quanto proposto «farà del bene a tutti».