Accordi

Navigazione Lago Maggiore, un altro buco nell'acqua

Salta l'incontro tra Ticino e Italia per definire la nuova concessione secondo le richieste di autonomia gestionale avanzate dal Governo cantonale
Rimane irrisolta la questione di autonomia gestionale sulla navigazione in acque svizzere chiesta dal Cantone. ©CdT/Archivio
Mauro Giacometti
17.08.2022 06:00

Navigazione sul Lago Maggiore: un altro buco nell’acqua nella trattativa tra Svizzera (Canton Ticino) e autorità italiane. Come ci confermano fonti governative cantonali, la controparte italiana non ha risposto entro il 20 giugno scorso, com’era richiesto, alla proposta formulata negli scorsi mesi da Palazzo delle Orsoline di arrivare ad una gestione autonoma della navigazione sulle sponde svizzere, attraverso la Società Navigazione Lago di Lugano (SNL), concessionaria anche dei collegamenti tramite battelli sul Verbano. O meglio, l’Italia ha risposto che non è in grado di rispondere. Vuoi per la crisi di governo a Roma, con conseguenti elezioni anticipate il prossimo 25 settembre, vuoi per effettivi ulteriori approfondimenti che necessita la proposta svizzera. Proposta che non lascia grandi spazi di manovra alle autorità italiane e in particolare alla Gestione Governativa Nazionale Laghi (GGNL), diretta emanazione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, che detiene i diritti per solcare le acque di qua e di là del confine. L’idea formulata dal Ticino e che in sostanza si rifà ad una mozione, avanzata dal consigliere nazionale Bruno Storni - che riprendeva a sua volta una dura presa di posizione dell’Ente regionale di sviluppo - è quella di concedere piena autonomia al Consorzio capitanato dalla SNL nella gestione della navigazione su acque svizzere. Tra l’altro, la concessione sulla navigazione del Verbano, accordo transfrontaliero tra SNL e GGNL, scadrà il prossimo 31 marzo. Ed è anche in previsione di questa scadenza che il Governo cantonale aveva richiesto un termine, il 20 giugno scorso, per rispondere alla proposta di «nazionalizzare» la navigazione su acque interne.

Il no da Berna

Come si ricorderà nel gennaio scorso il Consiglio federale respinse la mozione di Storni «Per una nuova convenzione con l’Italia per la disciplina della navigazione sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano», non volendo intaccare i già difficili rapporti con l’Italia (vedi dossier frontalieri) e nemmeno rinegoziare la famigerata Convenzione internazionale che da decenni sta fortemente penalizzando le sponde ticinesi. Il Consiglio federale, rilanciando la patata bollente sul tavolo del Consiglio di Stato, lo invitava ad agire con proposte consolidate per la navigazione sul Lago Maggiore. Detto fatto, in primavera, dopo la costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc, ecco la proposta «anarchica» inviata alla GGNL con copia all’Ufficio federale dei trasporti. Oltre alla concessione in proprio, dal Ticino si sottolinea come una priorità sia anche l’elettrificazione della flotta.

Prossimo incontro

La deputazione parlamentare ticinese a Berna e il Consiglio di Stato si incontreranno, nell’ambito delle consuete riunioni trimestrali, il prossimo 31 agosto. E sul tavolo dei dossier più spinosi da affrontare non mancherà quello sulla navigazione dei laghi Verbano e Ceresio, anche alla luce del «rinvio» chiesto dalle autorità italiane sulla risposta dovuta alle proposte cantonali. Dall’incontro potrebbe scaturire anche una presa di posizione nei confronti del Consiglio federale, che sarà probabilmente nuovamente sollecitato ad intavolare con l’Italia una nuova trattativa sulla Convenzione internazionale.