Nel cantiere spunta un tesoretto

Faido, gioie e dolori di AlpTransit: dal sacrificio del pregiato territorio agli introiti finanziari per il Comune sfociati nel 2017 in entrate straordinarie per 400.000 franchi
Luglio 2003: il cantiere del secolo muove i primi passi.
Red. Online
25.06.2018 06:00

FAIDO - Faido è lì, nel mezzo della Leventina, di cui non a caso è capoluogo. Come alcuni altri Comuni della valle ha vissuto cambiamenti epocali, digerito (non senza protestare) lo smantellamento del servizio pubblico tranne l'ospedale che difende con i denti, sopportato la chiusura di ditte importanti (la Bally in primis, che garantiva numerosi posti di lavoro) ed è costretta a convivere perennemente con uno sviluppo demografico altalenante tipico purtroppo delle zone periferiche. La rivoluzione per antonomasia che però più di altre ha avuto un impatto significativo sul territorio (e i cui effetti si vedranno, forse, solo fra alcuni anni) è senza dubbio l'inaugurazione della galleria di base di AlpTransit.I cantieri del «cantiere del secolo» hanno aperto alla fine degli anni Novanta con dei benefici economici non indifferenti legati alle imposte alla fonte (tributi logicamente diminuiti, negli ultimi anni, di un terzo rispetto agli oltre 600 mila franchi del 2013), paradossalmente però soprattutto per quei ex Comuni che sono poi confluiti nella grande Faido a seguito della fusione. A distanza di quasi un ventennio il tintinnio dei soldi si sente ancora nelle casse. Nel Consuntivo 2017, che verrà discusso dal Legislativo lunedì 9 luglio, figurano delle entrate straordinarie pari a circa 400.000 franchi risalenti al 2015.

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