Viabilità

Nel cantone dei cantieri il Mendrisiotto batte tutti

Dopo un 2022 da record per volume di investimenti e numero di lavori svolti, anche quest’anno le strade ticinesi contano molti interventi, soprattutto nel Sottoceneri – Diego Rodoni (DT): «Cerchiamo di pianificare tutto al meglio per ridurre i disagi per gli automobilisti»
©Chiara Zocchetti
Martina Salvini
26.05.2023 06:00

Automobilisti costantemente imbottigliati nel traffico e, soprattutto, un cantone perennemente bloccato dai cantieri. O, perlomeno, questa è l’impressione quando si viaggia sulle strade ticinesi. Una percezione che, almeno in parte, trova conferma dai dati forniti dal Dipartimento del territorio: «L’anno scorso, solo per quanto riguarda le tratte cantonali, abbiamo svolto lavori per 130 milioni di franchi». Una cifra record, dice Diego Rodoni, direttore della Divisione delle costruzioni del DT, tanto per il volume finanziario dei lavori quanto per il numero assoluto di cantieri avviati. E anche quest’anno la situazione dovrebbe essere simile. «Ma non penso supereremo il volume toccato nel 2022: rimarremo attorno ai 120-125 milioni di franchi di investimento». Tanti soldi, ammette Rodoni, «ma bisogna ricordare che la rete cantonale conta oltre mille chilometri di strada e il suo valore complessivo si aggira sui 5 miliardi. E, soprattutto, senza una corretta conservazione annuale, si rischia di pagare una fattura ancora più salata sul lungo termine».

Da Chiasso ad Airolo

Gli interventi sulle strade sono svolti dal Cantone, ma non solo. «Ci sono le attività delle aziende fornitrici di acqua potabile ed energia, e anche dei Comuni». In media, spiega il direttore, ogni anno vengono rilasciate oltre mille autorizzazioni a terzi. A queste attività, poi, si sommano i circa 100-150 cantieri avviati dal DT. Limitandoci alla sola strada cantonale principale, che va da Chiasso ad Airolo, quest’anno si contano una trentina di cantieri. «Il distretto più sollecitato, attualmente, è il Sottoceneri», evidenzia Rodoni. Solo nel Mendrisiotto, troviamo infatti ben 12 cantieri: «Sono in corso, o verranno avviati nel corso del 2023, lavori a Bissone, Maroggia, Melano, Mendrisio, Balerna e Chiasso. Si va dal rifacimento delle fermate dei bus a Balerna, che dovrebbe durare solo poche settimane, ai lavori nella zona del Mercato coperto di Mendrisio, iniziati nel 2022 e che dovrebbero protrarsi per tutto l’anno». Vari anche gli interventi nel Luganese. «A Massagno abbiamo il cantiere Arizona, che dovrebbe terminare il prossimo autunno, mentre a Taverne-Torricella inizieremo, procedure permettendo, dopo l’estate la sistemazione dell’incrocio che sale verso Origlio. A Paradiso e a Melide, invece, è prevista la posa del nuovo asfalto fonoassorbente». Passando al Bellinzonese, «oltre alla sistemazione di alcune fermate dei bus, quest’anno speriamo di terminare il grosso lavoro di sostituzione della pavimentazione sul Ceneri». Un intervento costato oltre 20 milioni e che interessa una tratta di 7 km. Per quanto riguarda il Locarnese, invece, «da Quartino in direzione di Luino contiamo alcuni interventi di risanamento fonico e di costruzione di piste ciclabili. Altri cantieri sono attivi a Magadino, Ascona e Locarno, così come a Sementina, Riazzino, Gudo e Gordola».

Su questo fronte, negli ultimi anni abbiamo svolto sforzi importanti per migliorare il settore della mobilità lenta, sempre più sfruttato dalla popolazione
Diego Rodoni, direttore della Divisione delle costruzioni del DT

Ripari fonici e migliorie

Quando si parla di cantieri, ricorda il direttore, le tipologie di intervento sono varie: ci sono gli interventi di conservazione su strade esistenti, che in media costano al Cantone 30-35 milioni all’anno, ma anche le opere di ampliamento o miglioria della rete stradale, come ad esempio la trasformazione di un incrocio in una rotatoria oppure l’allargamento di un tratto di strada per poter aggiungere una pista ciclabile. «Su questo fronte, negli ultimi anni abbiamo svolto sforzi importanti per migliorare il settore della mobilità lenta, sempre più sfruttato dalla popolazione», spiega Rodoni. C’è poi una serie di obblighi di legge da rispettare. In questa categoria rientrano il rifacimento delle fermate dei bus per poter facilitare l’accesso ai mezzi pubblici alle persone con disabilità e il risanamento fonico delle strade: «Solo per quanto riguarda l’inquinamento acustico, in Ticino contiamo oltre 300 km da risanare e ogni anno l’investimento è attorno ai 25-30 milioni». Un intervento che si è fatto via via più consistente negli ultimi anni. «Non è un caso – dice Rodoni - se molti cittadini hanno avuto l’impressione che nel 2022 si siano moltiplicati i cantieri. Oltre alla normale attività conservativa, infatti, abbiamo aggiunto gli interventi per il risanamento fonico». Interventi che il Cantone vorrebbe terminare, salvo qualche eccezione, entro il 2024. «Non ci piace certo inventarci ogni anno nuovi cantieri, ma siamo tenuti a ottemperare agli obblighi di legge», sottolinea il direttore.

Come si pianificano i lavori

A complicare il quadro, si somma poi un altro fattore: alcune attività possono essere svolte solo in precisi momenti dell’anno. «Gli interventi di risanamento fonico, con la posa di una particolare tipologia di asfalto, necessitano di una temperatura superiore ai 15 gradi. È chiaro, quindi, che il cantiere deve concentrarsi tra la primavera e l’autunno». La pianificazione, assicura comunque Rodoni, avviene in maniera minuziosa. «Dietro ogni cantiere c’è un’organizzazione precisa messa a punto con l’USTRA, i Comuni o le aziende. Cerchiamo innanzitutto di capire con l’Ufficio federale delle strade quali lavori ha programmato e in quali periodi. Ad esempio, sappiamo bene che da maggio a settembre in autostrada si registrano punte di traffico notevoli, a causa dell’esodo dei vacanzieri. Di conseguenza, su alcune tratte - come la strada cantonale principale (P2) - in quel periodo non svolgiamo lavori, in modo che possano rimanere libere per deviare il traffico autostradale in caso di incidenti sulla A2». Allo stesso modo, si cercano di evitare i cantieri sulla tratta che porta a Locarno durante il Film Festival. Oppure, al contrario, si approfitta dei periodi di vacanza scolastica, quando il volume di traffico è inferiore. «L’imprevisto, però, può sempre capitare, così come la necessità di avviare un intervento urgente fuori programma. Da parte nostra, però, tentiamo di ridurre al minimo i disagi per gli automobilisti».

Ma non è solo il periodo dell’anno a determinare l’inizio dei lavori. Conta parecchio pure il tipo di strada su cui si interviene e, soprattutto, il volume di traffico. «Dove possibile, cerchiamo di mantenere le due corsie di marcia, magari restringendole. In caso contrario, se il traffico è limitato posizioniamo il semaforo, mentre se la tratta è particolarmente battuta durante le ore di punta facciamo intervenire gli agenti di sicurezza, in modo da essere più flessibili nella gestione». E i cantieri durante la notte? «Sono l’ultima ratio», risponde Rodoni. «Lavorare di notte minimizza i disagi al traffico, è vero, ma implica anche diversi svantaggi: il rumore disturba le persone, il costo è maggiore e le ditte necessitano di permessi speciali. Non solo: anche la resa non è la medesima».

Interventi milionari anche in autostrada

Se sulle cantonali si preannunciano mesi complicati, non va meglio sull’autostrada. Lungo l’A2, come indica l’Ufficio federale delle strade (USTRA), sono tre i maxi cantieri in attività e che ci accompagneranno per qualche tempo.

Partendo da Sud, il cantiere che si incontra per primo è quello di Campaccio. Il nome probabilmente vi dirà poco, ma si tratta dei lavori lungo la tratta che si trova subito dopo lo svincolo di Mendrisio, «dal km 8,2 al km 10», ricorda l’USTRA. «Il cantiere - viene spiegato - è caratterizzato dall’importante intervento di allargamento dei viadotti del Campaccio, dal quale appunto il progetto prende il nome. Infatti, per una questione finanziaria, durante la costruzione dei tratti autostradali negli anni ’60 del secolo scorso si è rinunciato ad avere la corsia d’emergenza sui viadotti e nelle gallerie». Qui, i lavori sono iniziati addirittura nel 2019, non senza causare qualche disagio agli automobilisti che, soprattutto nelle ore di punta, spesso di trovano incolonnati ben prima dello svincolo di Mendrisio. Tra il 2019 e 2020 sono stati eseguiti i lavori anticipatori; a settembre 2021, poi, sono iniziati quelli esterni al sedime autostradale «con la realizzazione dei sistemi di trattamento delle acque meteoriche stradali, il montaggio del ponteggio sotto i viadotti e il rinforzo strutturale delle spalle d’appoggio dei viadotti». Nella primavera del 2022 sono stati realizzati i lavori principali sulla carreggiata Sud-Nord, mentre quest’anno - stando ai piani dell’USTRA - verranno eseguite le opere sulla carreggiata opposta. Il tutto, poi, dovrebbe concludersi nel 2024. Il costo totale si aggira sui 70 milioni. «Durante tutta la durata dei lavori - precisa però l’USTRA - la conduzione del traffico avverrà mantenendo sempre due corsie per direzione di marcia e la velocità massima consentita sarà limitata a 80 km/h».

Appena una decina di chilometri dopo, ecco il secondo grosso cantiere, quello di Gentilino-Lamone. Nel 2021, ricorda USTRA, «ha preso il via la fase di appalto per il risanamento completo della tratta A2 tra Gentilino e Lamone, delle bretelle dello svincolo basso Lugano Nord, nonché l’innalzamento della carreggiata Nord-Sud tra i km 24,1 e 25,8». Nel 2022 sono iniziati i lavori preparatori, mentre le opere principali saranno eseguite tra il 2024 e il 2027. Anche in questo caso, verranno sempre mantenute due corsie per direzione di marcia e la velocità consentita sarà limitata a 80 km/h. «Gli svincoli presenti sulla tratta saranno sempre fruibili, mentre l’area di sosta di Muzzano subirà delle chiusure in concomitanza con i lavori nella zona. Il traffico verrà spostato sulla carreggiata non interessata dai lavori e separato fisicamente dalle aree di cantiere». Il costo complessivo dell’operazione è di 240 milioni, divisi in manutenzione (155 milioni) e nuove realizzazioni (85 milioni).

Ammonta invece a 170 milioni di franchi il terzo e ultimo (per ora) cantiere sulla A2 ticinese, quello di Bellinzona. «Nel 2022 sono stati completati i lavori preliminari relativi alle opere di risanamento globale che hanno interessato l’adeguamento dello spartitraffico e la realizzazione di nuovi passaggi di carreggiata, oltre che diversi interventi anticipatori relativi all’infrastruttura di sicurezza e di smaltimento delle acque, le esecuzioni di fondazioni di portali segnaletica e la posa di alcune pareti foniche sulla carreggiata Nord-Sud». Quest’anno, invece, verrà completato il risanamento fonico «attraverso la posa di nuovi ripari fonici in vetro e alluminio» e la manutenzione di quelli esistenti. Inoltre, lungo la carreggiata Nord-Sud verrà parzialmente posata una pavimentazione fonoassorbente. Il cantiere dovrebbe concludersi nel 2025.