Castello

Nel futuro l’energia momò potrebbe provenire dal bosco

L’obiettivo è sfruttare le risorse forestali per favorire un approvvigionamento sostenibile
© Ti-Press/Alessandro Crinari
Lidia Travaini
03.06.2024 06:00

Sfruttare una delle peculiarità del Mendrisiotto per aiutare l’intera regione ad essere meno dipendente dai combustibili fossili e maggiormente approvvigionata da fonti rinnovabili. È lo scopo, anzi la missione, di un progetto promosso dal Comune di Castel San Pietro e che nei giorni scorsi è entrato nel vivo grazie a un workshop che ha coinvolto circa 45 persone, tutte legate al legno e al suo utilizzo a scopi energetici. Il suo nome: Filiera del legno a scopo energetico per il Mendrisiotto.

La constatazione alla base dell’iniziativa è duplice: il Distretto è ricco di risorse forestali e attualmente stanno nascendo delle centrali di riscaldamento a biomassa (cippato del legno). «Sembra il momento ideale per assicurare che il loro approvvigionamento possa basarsi su una filiera locale», si sottolineava già nel messaggio di fine 2023 con cui si domandava un credito di 150.000 franchi per poter avviare l’iniziativa. E ancora: «Uno studio approfondito della filiera del legno permetterebbe di valutare le risorse disponibili, l’entità della produzione, le infrastrutture necessarie per trasportare il materiale verso le centrali di combustione, le relazioni con le altre funzioni richieste dal bosco».

Il workshop tenutosi alla masseria Cuntitt, il primo di due in agenda, vuole porre le basi per poter redigere lo studio (entro la fine del 2025). In questa prima fase è quindi previsto il coinvolgimento dei vari portatori di interesse (Comuni, Patriziati, aziende forestali, autorità cantonali ed enti vari), si proseguirà poi con un’analisi della filiera del legno e successivamente con un’analisi energetica. Un approccio integrato e collaborativo tra autorità, industrie e attori locali considerato fondamentale per il successo del progetto. Un approccio, che già dalla prima giornata, ha consentito di mettere in luce dati interessanti e potenzialità notevoli del progetto coordinato dalla SUPSI. Ad esempio, che il Mendrisiotto ha una superficie boschiva di 7.730 ettari, pari al 61% della superficie totale della regione. L’area boschiva senza zone di protezione della natura è di 6.763 ettari. Stando ai dati della Sezione Forestale i boschi della regione attualmente forniscono 866.800 metri cubi di legname all’anno e potrebbero fornirne 12.000 ulteriori, di cui l’85% di legname da energia (quindi 10.200 metri cubi all’anno, pari a oltre 28.500 metri cubi di truciolo all’anno) e il 15% di legname da opera. Dati questi che illustrano fino in fondo il potenziale latente dei nostri boschi se accompagnati da un ulteriore dettaglio: nel 2023 il truciolo fornito per alimentare le centrali a cippato esistenti è stato pari a 2.328 metri cubi, il saldo teorico disponibile per alimentare nuove centrali è dunque di 26.231 metri cubi di truciolo all’anno.

Gli addetti ai lavori definiscono il pomeriggio di workshop arricchente e proficuo e si rallegrano di poter vedere gli sviluppi: «È un’iniziativa in cui crediamo molto per le sinergie e collaborazioni che crea con gli attori della filiera del legno, perché si basa su un progetto collaborativo e perché è molto pratico e può portare benefici all’intera regione», sottolinea la municipale castellana Marika Codoni.

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