Nel palazzo c'erano altre persone?

Giovane di Camorino morto in Cile: gli inquirenti stanno verificando se ci fosse qualcun'altro nel Palacio Polanco
Il 24.enne è caduto da un'altezza di 14 metri mentre con un'amica stava ammirando i fuochi d'artificio la notte di San Silvestro.
Red. Online
04.01.2017 05:15

CAMORINO - Non ci sarebbero stati solo il 24.enne di Camorino e la sua amica belga all'interno del Palacio Polanco a Valparaíso, la notte di San Silvestro. Gli inquirenti cileni – che nelle scorse ore hanno interrogato la ragazza ancora ricoverata all'ospedale Carlos van Buren con ferite gravi ma fortunatamente non tali da metterne in pericolo la vita – sospettano che nell'edificio possano essere entrate almeno altre sei persone. Probabilmente erano gli stessi amici con i quali il giovane bellinzonese, morto cadendo da un'altezza di 14 metri, stava festeggiando l'ultima notte dell'anno prima della tragedia. Gli stessi, forse, immortalati nel selfie pubblicato su Facebook due ore e mezzo prima dello scoccare della mezzanotte. Di conferme al momento non ce ne sono, ma l'ipotesi che i due ragazzi non fossero soli è presa in seria considerazione, stando ai media locali. Ieri abbiamo contattato via e-mail il reparto di polizia che si sta occupando del caso, ma non abbiamo ottenuto risposta.

Quel che è certo, al momento, è che a concedere loro l'autorizzazione è stato il personale di sicurezza che vigila sullo storico stabile (costruito nel 1898, non è crollato nonostante i forti terremoti del 1906 e del 1985) chiuso da anni in quanto non si sono trovati i fondi per ristrutturarlo. Il giovane e la ragazza, ricordiamo, volevano vedere i fuochi d'artificio dall'alto. Sono purtroppo precipitati a causa del cedimento del pavimento. La polizia del Paese sudamericano ha subito aperto un'inchiesta che verrà incentrata, oltre che sul racconto della cittadina belga e di eventuali altri testimoni, sulla documentazione fotografica in possesso degli inquirenti e su una perizia che verrà eseguita sul complesso.

Si attende il rimpatrio della salma

Una volta che la salma verrà identificata dai familiari ai quali il decesso è stato comunicato dall'Interpol e dalla «consorella» cilena Oficina Central Nacional, si procederà al rimpatrio della salma. L'ambasciata svizzera a Santiago si è già mossa, unitamente al Dipartimento federale degli affari esteri, per fornire tutto il supporto e l'assistenza necessari ai parenti del 24.enne. Parallelamente sta seguendo le indagini e presto entrerà in possesso del rapporto di polizia e dell'atto di morte.