Mendrisio

Nella futura piazza del Ponte comanderanno i pedoni

Il Municipio illustra la sua strategia per il futuro del comparto che include l’ampliata area pubblica - L’idea è di riqualificare la zona con un approccio che non privilegi più il collegamento automobilistico ma la mobilità lenta
Auto, parcheggi e pedoni. Nuovi equilibri da trovare. © CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
05.03.2022 06:00

La futura piazza del Ponte, anzi di tutto il comparto in cui si inserisce, dovrà essere il regno dei pedoni. Oppure, detto usando le parole del Municipio di Mendrisio, «il rapporto tra lo spazio dedicato all’automobile e quello dedicato al pedone dovrà essere rivalutato in favore di quest’ultimo».

L’Esecutivo del capoluogo ha spiegato la sua strategia per quanto riguarda la piazza (priva del palazzo ex Jelmoli) in una risposta fresca di stampa fornita ai consiglieri comunali della Lista civica per Mendrisio Tiziano Fontana e Antonia Bremer. «È dal 25 settembre 2016 che la popolazione, condividendo gli argomenti del comitato referendario, ha votato contro la variante pianificatoria municipale» e attende novità sul futuro dell’area, si leggeva nell’interrogazione inoltrata dai due. Un testo in cui si definiva la popolazione di Mendrisio «delusa della situazione di stallo venutasi a creare» e «inaccettabile» l’agire del Municipio.

Il conflitto presente

I rappresentanti della Lista civica - e non solo loro - sono in attesa del concorso che dovrà definire il futuro volto della piazza. Il comparto nel 2019 è già stato oggetto di uno studio di fattibilità; un’analisi che ha permesso - spiega l’Esecutivo - «di individuare il perimetro di studio da porre al centro di una riqualificazione urbanistica e paesaggistica». Lo stesso comprende piazza del Ponte e le vie adiacenti: largo Soldini, via Lavizzari e via Zorzi.

Tale area è attraversata dalla strada che porta in valle di Muggio e «presenta molteplici collegamenti pedonali». Questo genera «un conflitto tra un uso vieppiù pedonale e la percorrenza veicolare». La pianificazione futura dovrà quindi richiedere «un altro tipo di approccio rispetto a quello degli scorsi decenni». Cosa significa concretamente? Il Municipio lo spiega immediatamente: «Bisogna passare da un concetto che avvantaggia la funzionalità del collegamento automobilistico ad uno che riesca ad integrare lo spazio stradale all’ambiente circostante, ricucendo lo spazio urbano del centro della città».

Un piano in quattro punti

Il Comune ha già individuato delle strategie per erigere il pedone a protagonista della piazza (e del comparto). Nella risposta si citano: l’introduzione di un arredo urbano a sostegno della fruizione pubblica e una riqualificazione paesaggistica per favorire l’uso pedonale dello spazio stradale in sicurezza (corsie veicolari minime, alberature, illuminazione, materiali, ...), con conseguente riduzione della velocità; il contenimento del numero dei posteggi attualmente presenti a favore di area pedonale e/o ciclabile; l’introduzione di una corsia dedicata esclusivamente alla bicicletta; il concepimento di spazi flessibili per permettere e incoraggiare l’organizzazione di eventi locali (mercati, feste di quartiere, ecc.).

Auto più lente

Per quanto riguarda il concorso di progettazione futuro, il Municipio sottolinea che questo seguirà lo studio di fattibilità (un altro) che concernerà l’asse stradale di largo Soldini, via Lavizzari e via Zorzi e che riguarderà anche l’introduzione di una zona 30. Perché la piazza «è parte integrante dell’ambiente circostante».

«La risposta la sapete»

Leggendo la risposta, balza all’occhio una precisazione del Municipio che, forse, si vuole togliere un metaforico sassolino dalle scarpe dopo le velate critiche contenute nell’interrogazione. «Intendete coinvolgere il comitato referendario nell’allestimento del concorso?» avevano chiesto Fontana e Bremer. La replica non lascia spazio a interpretazioni: «Come sapranno gli interroganti in quanto membri dello stesso comitato, 26 giorni prima della presente interrogazione, il 20 dicembre 2021, il Dicastero pianificazione ha invitato il comitato e insieme hanno concordato per un incontro che si è svolto il 25 gennaio. L’incontro, avvenuto in un clima positivo, ha permesso di discutere sulla situazione e sui prossimi passi. In futuro il comitato continuerà ad essere coinvolto in modo attivo».