Nell’enclave resistono le «vecchie» targhe ticinesi

Il 31 dicembre avrebbe dovuto segnare l’abbandono definitivo delle targhe ticinesi per i cittadini di Campione d’Italia, effetto dell’invisa integrazione dell’enclave nello spazio doganale dell’Unione europea. Invece non accadrà: i veicoli immatricolati prima del gennaio 2020 potranno continuare a circolare targati Ticino, con il beneplacito delle Dogane italiane (quanto alle autorità svizzere competenti, un’interlocuzione è in corso). Lo ha annunciato il sindaco Roberto Canesi, nelle comunicazioni preliminari alla seduta consiliare, specificando che richiamandosi a una sentenza europea l’Amministrazione comunale ha ottenuto un risultato soddisfacente, per quanto parziale: dopo la data che ha comunque inferto un duro colpo a usi e consuetudini - a cominciare dall’ancora irrisolto problema dello smaltimento dei rifiuti - a Campione d’Italia l’immatricolazione degli autoveicoli dev’essere italiana. Nelle comunicazioni il sindaco ha tuttavia effettuato un’ampia ricognizione. Nell’ordine: la Corte dei conti non ha approvato i bilanci comunali, quindi si aspettano le motivazioni per decidere come procedere, mentre sul fronte della dismissione degli immobili la trattativa privata produrrà gli esiti che le aste pubbliche non hanno conseguito, consentendo il recupero di somme importanti per la liquidazione dei debiti. Poi, con l’approssimarsi della fine dell’emergenza COVID, incombe il problema dell’erogazione dell’assistenza sanitaria ai campionesi da parte delle strutture svizzere, pregiudicata dalla decisione della Regione Lombardia di ricondurla in Italia.
Il tavolo di lavoro
Proprio ieri si è riunito il largo tavolo di lavoro, coinvolta anche la parte svizzera, per cercare un equilibrio che contempli le storiche specificità dell’enclave e l’economia della Regione. Buona, infine, a detta del sindaco, la performance del riaperto Casinò, anche se, sulla scorta di osservazioni e suggerimenti degli addetti ai lavori, la società di gestione sarà sollecitata sia a uno sviluppo delle attività di gioco - a breve si dovrebbe scegliere il partner per il poker, si stanno vagliando le relative candidature - sia al miglioramento dell’accoglienza. La comunicazione ha preceduto lavori consiliari essenzialmente dedicati proprio alla casa da gioco, a cominciare da integrazioni e modifiche alla statuto della Casinò di Campione Spa, la società di gestione, rendendola obbligata a fornire al Comune periodiche informative sull’andamento aziendale. Ritoccata anche la convenzione che regola i rapporti tra la proprietà, appunto il Comune, e la società di gestione: su entrambi gli argomenti si è astenuto il consigliere di minoranza Christian Toini, in coerenza con la propria linea, però in Consiglio comunale è stata approvata l’eliminazione della possibilità di affidare a terzi la gestione dell’Ufficio fidi del Casinò, come il medesimo Toini aveva a suo tempo proposto per la Convenzione. Unanime invece il voto sul Regolamento che disciplina l’accesso a sale e giochi del Casinò: come è stato approvato dal Consiglio comunale sarà recepito dalla società di gestione. Approvazione quasi senza riserve anche per il regolamento del Servizio di assistenza domiciliare, presentato per la prima volta e destinato all’assistenza socio-assistenziale a domicilio con compartecipazione degli utenti ai costi secondo una serie di fasce di reddito che il consigliere Toini ha esortato a eventualmente riparametrare.
Solidarietà all’Ucraina
Il vicesindaco Tanina Padula ha poi espresso una ferma condanna all’invasione dell’Ucraina e anche vicinanza in questo frangente alla comunità russa di Campione d’Italia.