Nello stabile ex Swisscom c’è davvero tanto spazio

Cosa farne, di tutto quello spazio su via Guisan? È questa la domanda di fondo relativa agli stabili ex PTT ed ex Swisscom a Viganello, che sull’arco del prossimo decennio e oltre potranno essere rivoluzionati a livello di contenuti, a vantaggio dei cittadini e del quartiere in primis. Le prime risposte al quesito sono giunte di recente, ma restano parecchi, suggestivi, punti di domanda.
Primo: la sistemazione
Partiamo dall’immediato futuro, vale a dire l’edificio ex Swisscom. Di recente il Municipio ha licenziato un messaggio per una sistemazione degli spazi da 5 milioni di franchi (Swisscom intende contribuire con 1,5 milioni). Sistemazione che ha appena incassato un convinto sì dalla Commissione dell’edilizia, in attesa del voto in Consiglio comunale. Ed è proprio dal rapporto commissionale che emerge quel che sarà il futuro dell’area. Una volta risanato lo stabile, questo ospiterà Swisscom e il deposito del MASI (già presenti ora), il data center della Città, alcuni servizi provvisori del Comune e l’Atelier dei venti, un luogo d’incontro dove artisti, scienziati, scrittori e giovani possano confrontarsi, condividere idee, iniziative, proposte e competenze. E che, a livello logistico offrirà spazi per laboratori, un’area digitale, sale per riunioni e altro. Il primo tassello fondamentale per il rilancio dell’area.
Vuoto da colmare
Ma di spazio, nell’edificio ex Swisscom, ce ne sarà ancora. Perché fra qualche anno Swisscom libererà ulteriori locali e perché, ma qui non c’è una data, il deposito del MASI - circa cinquemila opere suddivise su due piani - prima o poi sarà collocato altrove. Il tempo di trovare una struttura idonea. Un’importante superficie destinata a svuotarsi e a disposizione di nuovi contenuti. Quali? Il Municipio, sollecitato dalla Commissione edilizia, per ora non dà indicazione, e pertanto quest’ultima raccomanda di tenerne debitamente conto in un concorso.
Verso il concorso
Un concorso, però, non relativo ai singoli spazi, ma che guardi a tutto il comparto. Che è diviso in quattro blocchi, di cui l’edificio ex Swisscom è il primo. Gli altri tre - gli stabili ex PTT - sono in gran parte occupati dalla Divisione spazi urbani, che è però in procinto di trasferirsi nella nuova sede prevista al Piano della Stampa, per cui il Legislativo ha approvato pochi mesi fa il credito di costruzione da 55 milioni di franchi. Tanto, tantissimo spazio libero a Viganello. E di nuovo la domanda: che farne? La Commissione dell’edilizia ha chiesto lumi al Municipio, che ha risposto così: «Stiamo approfondendo diversi scenari che hanno come comune denominatore quello di creare un quartiere multigenerazionale ed ecosostenibile che si inserisca nel tessuto di Viganello, trasformando il comparto in un’area a forte carattere pubblico, dove attività diverse possano convivere in equilibrio dinamico, in uno spazio pubblico di qualità, incorniciato da spazi esterni, verdi e pavimentati, tali da sollecitare il fiorire della vita sociale del quartiere, come da mozione approvata dal Consiglio Comunale. Gli scenari verranno approfonditi con un concorso cui seguirà necessariamente anche una variante di Piano di regolatore». Nel breve termine, invece («ma in ogni caso dopo il 2024») «verranno verificati possibili usi temporanei del comparto, coinvolgendo realtà luganesi operanti in ambito culturale, sociale e sportivo».
«Ascoltate le associazioni»
Un progetto e una visione che convincono la Commissione edilizia, la quale chiede che nello stilare il concorso vengano ascoltate con particolare attenzione le associazioni di quartiere di Viganello, e che il concorso si occupi anche di cosa fare degli «enormi» spazi che prima o poi il MASI libererà.