Il caso

Nessun colpevole per la moria di trote

Piscicoltura di Lostallo: il Tribunale cantonale amministrativo ha respinto il ricorso dell’azienda proprietaria che pretendeva dal Comune un risarcimento di quasi 2,5 milioni di franchi per quanto avvenuto nel febbraio 2010 - La sentenza è cresciuta in giudicato
L’impianto mesolcinese in un’immagine del 2013. © CdT/Archivio
Alan Del Don
21.01.2020 11:59

A quasi dieci anni dai fatti il Comune di Lostallo può finalmente tirare un gran sospiro di sollievo. L’ente locale mesolcinese non è responsabile della moria di trote avvenuta nel febbraio 2010 alla piscicoltura all’entrata del paese. Lo ha stabilito nelle scorse settimane la seconda Camera civile del Tribunale cantonale amministrativo (TRAM). La sentenza è cresciuta in giudicato (nel senso che la controparte, la Aris Aquafood SA, non si è rivolta al Tribunale federale), pertanto il caso è definitivamente chiuso.

«I giudici hanno stabilito che da parte nostra non vi è stata nessuna responsabilità. Ne eravamo perfettamente consapevoli fin dall’inizio, e adesso è giunta anche la conferma che aspettavamo nella massima serenità», afferma interpellato dal Corriere del Ticino il sindaco Nicola Giudicetti. La richiesta di risarcimento ammontava a circa 2,5 milioni di franchi, una cifra tutt’altro che irrisoria per un piccolo villaggio di valle.

La neve e l’acqua

Per Lostallo, in realtà, si tratta della seconda vittoria. Già una precedente autorità giudiziaria, il Tribunale regionale Moesa, aveva infatti dato ragione nel maggio 2017 al Comune dopo che l’udienza di conciliazione non aveva dato i frutti sperati. L’azienda aveva però inoltrato ricorso al TRAM che, come detto, a fine ottobre 2019 ha nuovamente respinto le sue argomentazioni. Ma, appunto, cos’era successo il 10 febbraio 2010? La Aris Aquafood SA sosteneva sulla base di una perizia di parte che a provocare la morte dei pesci era stata l’acqua sporca (contenente in primis fango e detriti vari) penetrata nell’allevamento ittico dalla campagna circostante, in particolare dai campi agricoli a nord dell’infrastruttura. Ciò che sarebbe avvenuto poiché, non potendo finire nel sistema di drenaggio a causa del terreno gelato, la neve sciolta dal favonio era defluita superficialmente.

Tra valore della produzione persa, opere di bonifica delle vasche, altri interventi e ripresa dell’attività la pretesa risarcitoria avanzata dalla ditta si aggirava, come detto, attorno ai 2,5 milioni di franchi. Un importo, va detto, che sarebbe in ogni modo stato coperto dall’assicurazione del Comune, qualora i tribunali avessero accolto le rivendicazioni della SA. L’esistenza del contenzioso era stata resa pubblica dal Municipio in occasione dell’assemblea comunale svoltasi a fine giugno 2013, lasciando sbigottiti i cittadini.

Attiva dal 1972

L’Aris Aquafood è attiva a Lostallo dal 1972. Negli impianti viene allevata per la commercializzazione soprattutto la trota iridea. «Oggi, dopo alcuni anni di conversione ed esperienze nell’allevamento biologico, le attività della piscicoltura sono di nuovo consolidate», si legge sul sito Internet della società. Con il Comune vi sono stati sempre dei buoni rapporti, tant’è che sia il Municipio sia l’assemblea comunale hanno cercato di favorire lo sviluppo dell’azienda ad esempio tramite l’affitto di terreni, le concessioni idriche e delle modifiche pianificatorie.