Niente capanna per il nepalese

BELLINZONA - Nema, padre di famiglia, è da anni che viene in Ticino almeno una volta all'anno. La sua meta è la capanna Campo Tencia di Chironico del Club alpino svizzero. Negli ultimi giorni però dei non meglio precisati problemi burocratici lo stanno tenendo bloccato in Nepal, suo Paese d'origine. Difficile capire di cosa si tratti, ma i suoi amici a sud delle Alpi ritengono che possa essere un riverbero dei controlli effettuati dalla Polizia cantonale e dall'Ufficio dell'ispettorato del lavoro lo scorso 26 agosto in tre capanne alpine, quattro alpeggi e tre esercizi pubblici della Valle Leventina. Il blitz era sfociato nella denuncia al Ministero pubblico di due cittadini nepalesi sprovvisti di un permesso di lavoro valido e dei rispettivi datori.
Nel fine settimana tutti aspettavano Nema in capanna, per festeggiare i 20 anni di gestione da parte del guardiano Franco Demarchi. Ma il simpatico nepalese non è arrivato. «Non sappiamo cosa abbia spinto il Governo di Kathmandu a non rilasciargli il visto. Magari potrebbero essere delle conseguenze del controllo di polizia avvenuto nelle scorse settimane in alcuni rifugi leventinesi. Ma questa è solo una nostra ipotesi, sia chiaro», ci spiega il capannaro, reduce da una stagione di alti e bassi. Nema sarebbe giunto in Ticino non solo per incontrare chi gli vuole bene, ma soprattutto per una visita medica approfondita visti i suoi problemi di salute, che non gli avrebbero comunque vietato di prendere l'aereo. Quindi il motivo del diniego del permesso di lasciare il paese asiatico dev'essere un altro. L'ex consigliera nazionale Mimi Lepori Bonetti, in una lettera inviata alla redazione, parla di «ottusità dei funzionari»; la quale se la prende inoltre con il «legalismo ticinese che ha colpito alcuni nepalesi presenti nelle nostre capanne, proprio quest'anno, dove il terremoto ha distrutto tante case e molti amici hanno perso tutto».
Se Nema non può venire nel nostro Cantone, saranno i ticinesi ad andare da lui. In novembre Franco Demarchi partirà con dei conoscenti per il Nepal, per vedere cosa ricostruire con i 90 mila franchi raccolti a sud delle Alpi. Si recheranno nella regione dell'Helambu pesantemente colpita dal sisma del 25 aprile.