Niente chiavi e nuovo termine di sgombero

Chiarimento doveva essere e chiarimento è stato. Ma non solo. Ieri il Municipio di Lugano ha imposto agli autogestiti la restituzione delle chiavi di accesso all’area dell’ex Macello e, nello stesso tempo, ha ordinato di terminare lo sgombero degli effetti personali rimasti nell’ex centro sociale entro il 31 gennaio. Sono queste le due principali novità emerse dalla riunione dell’Esecutivo sul cosiddetto «giallo delle chiavi». Un mistero emerso sabato, quando si è scoperto che gli autogestiti hanno ottenuto dal Dicastero immobili l’accesso all’area per sgomberare, appunto, i loro effetti personali.
Niente chiavi e un termine, il 31 gennaio, entro il quale terminare le operazioni di sgombero. A distanza di pochi giorni dalla festa non autorizzata organizzata dagli autogestiti da sabato pomeriggio a sabato notte e «concessa» in emergenza dal sindaco, Michele Foletti, per evitare di creare problemi di ordine pubblico in centro, sono insomma stati cambiati o meglio definiti gli accordi relativi allo sgombero degli effetti personali degli autogestiti dall’ex Macello. A essere stato aggiunto è un nuovo termine per finire le operazioni. Dato che inizialmente si parlava indicativamente del 15 novembre scorso. Ma soprattutto sono state cambiate le modalità di accesso all’area da parte degli ex occupanti. Che fino a oggi hanno appunto avuto a disposizione le chiavi. Una disponibilità che lunedì la capo Dicastero sicurezza, Karin Valenzano Rossi, non aveva esitato a definire inaccettabile e un fatto grave. «La consegna da parte del Dicastero immobili agli autogestiti delle chiavi dell’ex-Macello per consentire un accesso libero, senza alcuna supervisione, è un fatto grave che lascia sconcertati, soprattutto dopo la chiara linea espressa dal Municipio in questi anni», aveva detto Valenzano Rossi.
Tutto questo, tenendo presente che nell’area dell’ex Macello si sta sempre più concretizzando l’avvio del progetto di riqualifica Campus Matrix. Un progetto con il quale la Città in collaborazione con l’Università della Svizzera italiana (USI) intende realizzare una cittadella della cultura con spazi per coworking, eventi, mostre, ristorazione e alloggi per studenti e docenti. Ma anche un progetto di cui il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la variante al Piano regolatore necessaria allo scopo.
