Niente droga dello stupro

Castione, non c'è traccia di sostanze nel sangue della giovane
L'accusato, un 26.enne dominicano, chiederà l'abbandono del procedimento penale a suo carico. I fatti sono successi in discoteca nel gennaio scorso.
Alan Del Don
01.10.2015 05:45

BELLINZONA - Nessuna «droga dello stupro». Gli accertamenti medici hanno permesso di escludere che alla 21.enne, presunta vittima di violenza sessuale nei bagni della discoteca «La Fabrique» di Castione la sera del 23 gennaio 2015, sia stato somministrato dello stupefacente. L'importante sviluppo nella delicata inchiesta, come appreso dal CdT, porterà il 26.enne dominicano del Locarnese a chiedere l'abbandono del procedimento penale a suo carico nonché un risarcimento per le spese legali sostenute finora e per torto morale. Dal canto suo il procuratore pubblico Moreno Capella intende arrivare al più presto in aula, di fronte a una Corte delle Assise criminali. E questo benché sia caduta l'accusa più pesante a carico del giovane (tornato in libertà alla fine di marzo), quella di violenza carnale.

Resta per contro il reato di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere per il quale rischia una pena detentiva sino a dieci anni o una multa. Secondo il magistrato inquirente il 26.enne ha fatto sesso con la ragazza, residente nella nostra regione, nonostante quest'ultima avesse bevuto e contro la sua volontà. Completamente diversa è la versione del dominicano, difeso dall'avvocato Fiorenzo Cotti. Secondo lui la 21.enne era consenziente quando i due hanno consumato il rapporto nella toilette del locale notturno.

La giovane ricorda poco o nulla di quella serata. La denuncia a carico del dominicano partì alcuni giorni dopo il presunto fattaccio. Secondo il racconto della 21.enne, l'accusato le avrebbe somministrato qualcosa per inibirne comportamenti e resistenza. Come visto, tuttavia, dalle analisi di sangue, urina e capelli non sono emerse tracce della tristemente nota «droga dello stupro» o di altre sostanze. Il 26.enne fu arrestato il 25 febbraio grazie alle deposizioni fornite dalle persone che avevano partecipato al party di carnevale andato in scena un mese prima a «La Fabrique».