«No a un OBV senza ostetricia»

Giù le mani dai repati di ostetricia, neonatologia e pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Beata Vergine (OBV) di Mendrisio. È l’appello lanciato dall’AlternativA-Verdi e Sinistra insieme, che – si legge in una nota – «ha letto con preoccupazione le anticipazioni della Regione» relative all’ipotesi di smantellare questi reparti, «da scongiurare con la massima risolutezza».
Pur avendo «ben compreso» i motivi della temporanea riorganizzazione dell’assetto ospedaliero (riconducibile all’emergenza sanitaria), l’AlternativA «non capisce per quale motivo i reparti spostati temporaneamente a Lugano non debbano fare rientro a casa».
«Cogliere l’emergenza COVID-19 – di cui nessuno mette in discussione la buona gestione nella fase più drammatica e acuta – per procedere a ristrutturazioni così importanti ci pare insensato», si legge ancora nella nota. Si tratterebbe di «un attacco alla medicina di prossimità in un momento in cui è assolutamente necessaria». Inoltre, l’iniziativa popolare «Giù le mani dagli ospedali», lanciata dall’MPS, era stata respinta «per un pelo». Con essa si chiedeva di «garantire nei quattro ospedali regionali di Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisio reparti di medicina interna, chirurgia, pediatria, ginecologia, ostetricia e terapia intensiva».
Le intenzioni dell’EOC risulterebbero a maggior ragione «incomprensibili» nella misura in cui l’OBV – sottolinea l’AlternativA – è il solo ospedale in Ticino a disporre di un Dipartimento donna-bambino (in cui vengono integrate le attività dei reparti di ginecologia, ostetricia, pediatria e neonatologia). L’AlternativA si augura che si tratti «solo di speculazioni» come comunicato dall’EOC; al contempo esorta tuttavia tutti i Municipi del Mendrisiotto «a fare quadrato attorno all’ospedale distrettuale».