«Non ha esitato ad abusare delle persone più deboli che erano al suo fianco»

«Altro che un piano ordito dalle due donne, che hanno addirittura manipolato i loro figli, con l’unico scopo di rovinarlo. Due donne che non si erano mai viste né sentite prima e che trovano il coraggio di denunciarlo descrivendo agli inquirenti un comportamento praticamente identico tenuto dall’uomo nei loro confronti. Se c’è un manipolatore quello è solo lui che ha negato praticamente tutte le accuse mosse nei suoi confronti». Con queste parole il giudice Amos Pagnamenta, presidente della Corte delle Assise criminali (a latere Renata Loss Campana e Fabrizio Filippo Monaci), ha commentato la pena di 7 anni, interamente da scontare, inflitta al 39.enne del Locarnese colpevole di aver fatto subire ogni sorta di violenze alla sua ex moglie, all’attuale consorte e ai figli delle due donne. Violenze che non raggiungono tuttavia la qualifica di tentato omicidio, come invece prospettato nell’atto d’accusa firmato dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni che nei confronti dell’uomo aveva chiesto una condanna a 12 anni.
La Corte ha infatti derubricato questa pesante accusa in quelle di tentate lesioni gravi, per il pestaggio nei confronti dell’ex moglie avvenuto nel 2018 nel Locarnese, e di lesioni semplici qualificate al riguardo delle botte subite dall’attuale compagna tra il 2022 ed il 2023 nel Mendrisiotto. Confermati, per contro, tutti gli altri reati ed in particolare gli atti sessuali nei confronti dei figli, all’epoca tutti minorenni, delle due donne, la violenza carnale ripetuta nei confronti di queste ultime. A suo favore ha contato solo la scemata imputabilità di grado medio a causa delle turbe psichiche di cui l’uomo soffre per l’abuso di sostanze stupefacenti. «Ha tacciato le sue due compagne di avere una personalità borderline, ma in realtà è lui ad avere queste caratteristiche», ha sottolineato il presidente della Corte, il quale ha aggiunto: «Ha agito per puro egoismo, per soddisfare le sue più basse pulsioni. Ha fatto subire violenze indicibile alle persone più deboli che gli erano accanto, non esitando ad abusare di tre minori. Con le sue menzogne riferite durante l’inchiesta ha dimostrato di non volersi assumere le proprie responsabilità».
Tanto la difesa, assunta dall’avvocato Marco Morelli, quanto l’accusa valuteranno se ricorrere in Appello contro la sentenza emessa poco fa.