Lugano

Non solo la stazione, c’è anche un sottopasso da spostare

Il tunnel pedonale di Besso per accedere ai binari della stazione sarà ricostruito qualche metro più in là così collimerà con la fermata sotterranea del tram-treno una sessantina di metri più giù
L’ingresso del futuro sottopasso, nel mezzo della nuova piazzetta di Besso. A sinistra si intravede il nodo intermodale dei bus.
Federico Storni
20.02.2020 06:00

Terza puntata della nostra serie di articoli dedicati al futuro della comparto stazione FFS di Lugano, destinato a trasformarsi profondamente nei prossimi anni, con investimenti superiori ai 170 milioni di franchi. Dopo aver visto che ne sarà a breve di via Basilea e i progetti delle FFS, oggi ci spostiamo alla stazione vera e propria per esaminare due opere che la caratterizzeranno negli anni a venire: lo spostamento del sottopasso pedonale di Besso e la creazione della discenderia che collegherà la stazione alla fermata sotterranea del tram-treno, prevista una sessantina di metri più sotto. Per entrare nei dettagli dei progetti abbiamo consultato l’ingegnere Diego Rodoni, capoaera operativa del Sottoceneri per il Dipartimento del territorio.

Lavori al via nel 2021

I lavori al sottopasso pedonale inizieranno da programma nel luglio del 2021 e si protrarranno per tre anni. Il cantiere partirà in pratica una volta finita la sistemazione di via Basilea e la posa da parte delle FFS di un ascensore ai piedi della scalinata Mimosa, necessario a garantire l’accesso ai binari alle persone con difficoltà motorie.

I motivi principali per cui è necessario spostare il sottopasso sono tre, spiega Rodoni: per fare da interscambio con la discenderia, e per garantire un migliore accesso ai binari e al futuro terminale dei bus previsto dove oggi si trova il parcheggio ex Pestalozzi. Il sottopasso attuale verrà colmato al termine dei lavori e quello nuovo sarà più largo. Lo spostamento sarà di qualche metro e in futuro sfocerà tra l’edificio che ospita il Buffet della stazione (l’attuale vi passa sotto) e quello protetto che ospitava le dogane a lato (che per questo dovrà essere spostato di qualche metro a sua volta). L’accesso lato città sarà quindi possibile anche da via Regazzoni.

Il nuovo sottopasso costerà circa 43 milioni di franchi (il credito è già stato approvato) ed è stato progettato privo di spazi commerciali (ospiterà solo i tabelloni elettronici con gli orari). Questi potrebbero però trovare posto sotto l’edificio delle dogane: il progetto è al vaglio della divisione immobili delle FFS.

Unite, ma non troppo

La creazione del nuovo sottopasso è, da un lato, intrinsicamente legata a quella della discenderia del tram-treno; dall’altro no: «Se anche la discenderia non dovesse essere realizzata - afferma Rodoni, - sarebbe in ogni caso necessario spostare il sottopasso». Le due opere sono però strettamente connesse dal punto di vista realizzativo: impossibile o quanto meno estremamente dispendioso farle separatamente. Questo è riflesso anche nell’iter progettuale scelto. Il sottopasso, pur rientrando nel progetto StazLu1 (anche a livello di finanziamenti), è stato infatti presentato assieme al progetto tram-treno. Progetto che, come noto, è stato posto in pubblicazione e poi ritirato. Una nuova pubblicazione è prevista fra poche settimane. Le due opere possono però essere scisse: «Se vi saranno opposizioni e ricorsi importanti al tram-treno ma non al sottopasso - spiega Rodoni - potremmo chiedere un’approvazione parziale e procedere con quest’ultima opera».

Scale mobili a «zig zag»

Quanto illustrato da Rodoni è un piano b, anche perché realizzare sottopasso e discenderia in momenti separati sarà molto difficoltoso, anche per via degli accessi limitati all’area di lavoro. L’idea, il piano a, è di cominciare i lavori al sottopasso, dopodiché fare l’importante scavo necessario a creare la discenderia (in parte sotto i binari, in parte sul lato Besso della stazione) durante tutto il 2022, e in seguito terminare il sottopasso.

Quanto alla discenderia, come noto il progetto originale ha subito delle modifiche. Inizialmente l’accesso alla fermata sotterranea del tram-treno era previsto più distante dalla stazione, che sarebbe stata collegata con una lunga e dritta scala mobile. In seguito alla decisione di far sbucare il tram a Lugano in zona Sant’Anna la fermata è però stata spostata più a ridosso della stazione, cosa che rende necessaria una discenderia «scatolare» con tre rampe di scale mobili a «zig zag» per giungere ai binari (oltre che a scale d’emergenza e ascensore). Conferme in questo senso giungeranno con il nuovo progetto definitivo.

Diminuiranno i parcheggi

Gli anni di lavori non saranno indolori per il comparto: «È chiaro che durante la costruzione tutti dovremo fare sacrifici - dice Rodoni, - e che durante i cantieri Besso non sarà un bel posto, ma siamo convinti che il santo valga la candela e che il risultato finale costituirà un miglioramento sotto tutti i punti di vista».

Simbolo dei disagi sarà con buona probabilità il posteggio ex Pestalozzi, che risulterà inagibile dall’inizio dei lavori, perché sarà adibito ad area di cantiere. A Lugano infatti il tema dei parcheggi nel comparto è già caldo proprio a riguardo dell’autosilo che sorgerà in quell’area (il fabbisogno prevede 260 posti, di cui 140 all’ex Pestalozzi ma il Consiglio comunale ne ha chiesti 400: ne parleremo meglio nelle prossime puntate), e ora sono destinati a sparire per anni gli 85 già presenti. «Nell’ambito del progetto definitivo stiamo valutando dove sia possibile ricavarne nel frattempo, ad esempio lungo via Basilea o nel cosiddetto parco Lucerna». Non sarà possibile parcheggiare nell’area ex Pestalozzi, si stima, per oltre quattro anni: prima ci sono da costruire anche il sottopasso Genzana e il nodo intermodale dei bus. Ma anche di questo ci occuperemo nella prossima puntata.