Non solo natura, Vallemaggia fucina anche di cultura

«Vallemaggia, dove le nuvole contano più delle notizie». È un titolo esaustivo e un po’ anacronistico quello che introduce il settimo fascicolo della Guida letteraria della Svizzera italiana, nella serie Territori di parole, dedicato appunto al Distretto della Vallemaggia. E non è un caso che il volume sia pubblicato nell’anno del centenario della nascita di Plinio Martini, colui che la Vallemaggia l’ha portata in giro per il mondo grazie alla sua penna. La nuova pubblicazione, che offre una prospettiva originale del paesaggio in cui, secondo gli scrittori e le scrittrici che ne hanno descritto i tratti, l’acqua e le pietre fungono da elementi centrali, in un ossimorico conflitto simbiotico. Il testo rileva anche l’arrivo della modernità in valle, espresso con le parole di autori locali quali appunto Plinio Martini.
Collaborazioni istituzionali
Il fascicolo Distretto di Vallemaggia, progetto curato dall’Osservatorio culturale del Canton Ticino in collaborazione con l’Istituto design del Dipartimento ambiente, costruzioni e design della SUPSI, verrà presentato giovedì 3 agosto alle 9 nel cortile della Biblioteca cantonale di Locarno. La colazione letteraria sul tema «Vallemaggia: Dove le nuvole contano più delle notizie» sarà animata da Stefano Vassere, direttore delle Biblioteche cantonali e del Sistema bibliotecario ticinese, e costituirà l’occasione per incontrare le autrici della pubblicazione, Tania Giugni e Chantal Rusca. Saranno presenti anche Carlo Monti, presidente del Comitato organizzativo del centenario della nascita di Plinio Martini, e Nicola Pini, municipale di Locarno e presidente della Ticino Film Commission, che approfondirà la tematica nella prospettiva cinematografica. Come per le altre precedenti sei edizioni «territoriali», La Guida letteraria della Svizzera italiana dedicata alla Vallemaggia è un’iniziativa che vuole portare nuovi sguardi sul nostro territorio, attraverso le parole degli scrittori e dei poeti che lo hanno frequentato e interpretato. Ernest Hemingway, Hermann Hesse, Patricia Highsmith, Arthur Rimbaud, Ignazio Silone, Elias Canetti, Eugenio Montale, Giacomo Casanova, Erich Maria Remarque e Max Frisch sono solo alcuni degli autori che hanno vissuto o soggiornato a Sud delle Alpi, rendendo il territorio sfondo della narrazione e presentando la Svizzera italiana come una terra non solo di passaggio, ma anche d’accoglienza, di rifugio e d’ispirazione creativa.
Segnalazioni private
Descrizioni, impressioni e vite vissute di letterati ticinesi, svizzeri e stranieri, registrate in pagine di prosa, poesia, epistolari, diari e resoconti di viaggio, a loro volta riunite in un percorso di scoperta rivolto al largo pubblico, agli specialisti e alle scuole. Si spazia dunque alle recensioni del viaggiatore inglese Samuel Butler, che ha visitato il Sud delle Alpi nella seconda metà dell’Ottocento e ha scritto dei suoi alloggi e panorami prediletti, all’Ascona descritta come una «Capri nordica» dal Premio Nobel Eugenio Montale nel 1971. L’Osservatorio culturale del Canton Ticino, che cura l’iniziativa, ha raccolto complessivamente 2’327 citazioni, 663 autori e 324 luoghi verificati, anche grazie alle segnalazioni giunte dal pubblico. Si intende promuovere la nascita di una comunità di lettori-segnalatori e la collaborazione con altre istituzioni votate alla promozione della lettura. Il progetto beneficia del sostegno dell’Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana.