Non svegliare la mucca che dorme

Escursionista ferito da un bovino al pascolo - Ecco le corrette regole di comportamento
Red. Online
12.08.2014 07:52

A chi non è mai capitato, durante una tranquilla scampagnata estiva, di incappare nel bestiame al pascolo? È piuttosto normale e fa parte del panorama naturale che ci si può aspettare percorrendo i sentieri o i terreni agricoli di montagna. E di sentirsi minacciati da una mucca e, nel peggiore dei casi, rimanere (anche solo leggermente) feriti? Questo non è proprio uno scenario idilliaco nell'immaginario dell'escursionista. Tuttavia, non accade così raramente come si suole credere: uno degli ultimi casi è avvenuto a Bergün (GR), dove un gitante si è imbattuto in un bovino femmina dalla luna storta ed ha avuto la peggio.

Sem Genini, segretario agricolo dell'Unione contadini ticinesi, sottolinea l'importanza dell'informazione dell'utenza pedestre: «Un atteggiamento volto al rispetto dell'ambiente e dei suoi abitanti resta la regola più sicura da seguire. Senza creare allarmismi, le direttive di un comportamento consono per non essere soggetti a brutte esperienze sono molto semplici: percorrere il tragitto sul tracciato segnalato e non allontanarsi per intraprendere scorciatoie che obbligano a inoltrarsi nei recinti. Se possibile, mantenere una distanza di 20-30 metri dal bestiame al pascolo; nel caso in cui l'attraversamento dell'area dell'allevamento non può essere evitato, è bene fare movimenti calmi e lenti, in particolar modo se gli animali reagiscono alla presenza estranea in maniera curiosa. Se accompagnati da un cane, tenerlo al guinzaglio, solo se non si vengono a creare situazioni pericolose, e assicurarsi che non vada a inzigare i bovini. Infine è importante saper decifrare i segnali provenienti dal comportamento della mucca: il costante movimento verticale della testa e il raspare il terreno con la zampa è da intendere come una potenziale intenzione di caricare».

Chi si figura le mucche quali animali particolarmente bonari e tranquilli dovrà altresì essere aggiornato sulle precauzioni da adottare in caso di faccia a faccia.

Di natura paurosa, i bovini tendono a imboccare la via di fuga anche per un minimo pericolo; la loro attitudine pacifica è messa in discussione soprattutto quando la mucca in questione è accompagnata dalla prole, della cui incolumità è responsabile e per cui ha un marcato istinto di protezione. Pertanto, attenzione agli esemplari con uno spiccato senso materno che non mancheranno di proteggere il vitellino se lo ritengono in pericolo.

Sempre nel contesto della sicurezza del gitante, un altro tema degli ultimi anni è la protezione del bestiame da reddito dai predatori di grossa taglia. In seguito alle segnalazioni di avvistamento del lupo su suolo cantonale (l'ultima risale a dicembre-gennaio), gli allevatori si stanno adeguando alla situazione con l'introduzione di cani da protezione dei greggi contro i grossi carnivori.

«Oggi sono poche le aziende che usufruiscono del supporto di cani da protezione in Ticino – ribadisce il segretario agricolo Sem Genini – si tratta di una soluzione che va ulteriormente testata. Potrebbe rivelarsi un problema il connubio escursionista-cane da protezione, pertanto il comportamento al quale attenersi in presenza di questi cani non lascia molto margine di improvvisazione, nel senso che bisogna che il gitante non si approcci in maniera errata».