Mendrisio

«Non toglieteci quei parcheggi»

Non sono né il fracasso né la polvere a preoccupare i commercianti presenti nel cuore di borgo – È la carenza di posti auto a rappresentare il disagio maggiore dalla demolizione dell’ex Jelmoli
Foto CdT
Marija Miladinovic
29.12.2018 06:00

MENDRISIO - Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il rumore causato dal cantiere che è stato aperto per demolire lo stabile Jelmoli in piazza del Ponte a Mendrisio non ha turbato i vicini. Nemmeno le polveri disperse con i lavori di abbattimento o il traffico alternato introdotto temporaneamente hanno creato grossi disagi. La protesta che si innalza all’unisono tra i commercianti della piazza riguarda invece un altro aspetto che trova tutti d’accordo: mancano posteggi. A ribadirlo, con più o meno veemenza, sono stati tutti i commercianti da noi visitati che circondano la piazza.

«Chi arriva in zona fa uno, due giri per trovare dove lasciare l’auto, ma alla fine se ne va», dicono dall’ottica e udito Belotti. «Certo, avere ora la vista sulla chiesa parrocchiale è uno spettacolo meraviglioso e l’idea di lasciare questo spazio aperto e non costruire ci sembra ottima, ma qualche posteggio in più servirebbe», spiega la responsabile.

La luce che ora inonda la piazza viene ben apprezzata anche dalla farmacia Quattrini, ma anche in questo caso, il problema dei parcheggi non passa inosservato. «Lo spazio vuoto davanti è certamente meglio dell’oscurità che c’era prima» rincarano anche dal negozio di abbigliamento Ciao-Ciao. «Per quel che concerne polvere, rumori, tempistiche,... sono stati bravissimi e, per noi, la vista è sicuramente migliore rispetto a prima. A parte la carenza di posti auto non ci sono altri disagi e, anzi, siamo entrati anche noi (i negozi di via Lavizzari rivolti verso piazza del Ponte, ndr.) ad affacciarci alla piazza».

«I rumori non disturbano perché sono sopportabili e perché negli ultimi anni, con gli interventi all’asfalto sulle strade di fronte, è stato anche peggio», affermano dal chiosco Punta Nord. «La scelta di avviarli nel periodo prenatalizio, però, è stata per noi la rovina – continua la venditrice –, ha impoverito il mercatino di Natale e ci ha anche spinto a chiedere una diminuzione dell’affitto per far fronte alle spese». In aggiunta agli altri pareri sentiti, dal chiosco segnalano anche disagi dovuti al traffico che, in alcune giornate, è stato a senso unico alternato: «Ha fatto deviare molti automobilisti su altri percorsi. I lavori sono fatti bene, ma la chiusura stradale della piazza è esagerata: si poteva continuare ad usufruire dei posteggi sulla destra, in entrata della piazza», aggiunge la commerciante che, riferendosi all’altra grande novità che ha caratterizzato la vita del paese nel 2018 oltre alla chiusura della piazza, conclude: «L’apertura della Filanda, che ha portato gente nel borgo, è stata oscurata da tutto questo. Se si trattasse solo di una fase, sopravviveremo. Ma se i posti auto non verranno ripristinati, allora il futuro ci preoccupa».

Gli affari, soprattutto quelli della mattina, sono stati limitati dalla chiusura della piazza, segnalano dal Bar Mendrisio, all’imbocco di via San Damiano. «La nuova piazza aperta darà forse la possibilità di organizzare anche nuovi eventi. Ma, per ora, non tutti sanno che è possibile attraversarla facendo il giro dietro alla chiesa parrocchiale, molti quindi rinunciano a lasciare l’automobile lontano semplicemente per bere un caffè».

Insomma, una volta demolito lo stabile che tanto ha fatto discutere, il risultato visivo sembra convincere i fruitori della piazza, in particolar modo quelli di via Lavizzari. A preoccupare i commercianti è invece il più pratico dei problemi: come facilitare l’accesso ai negozi della zona? In base al rendering provvisorio presentato dal Municipio al Consiglio comunale nel mese di marzo (vedi immagine a fianco), alcuni posti auto sembrano essere previsti anche in futuro. Non si tratta tuttavia di un progetto definitivo di certezze, quindi, non ce ne sono.