Nucleo chiuso alle auto: gli abitanti di Ligornetto sono divisi

L’incontro tra Municipio di Mendrisio e abitanti di Ligornetto, organizzato ieri sera alla palestra comunale della frazione, era pensato per fare il punto sui vari progetti e sui bisogni prioritari della popolazione locale, ma a calamitare l’attenzione della sessantina di persone presenti è stato l’argomento più caldo dell’agenda politica, la prevista chiusura al traffico parassitario del centro storico del quartiere. La volontà dell’Esecutivo, è stato ribadito a chiare lettere, è quella di introdurre il più presto possibile il divieto di transito per i non residenti nella cosiddetta fascia rossa, nelle ore di punta dei giorni feriali. Un chiaro indirizzo, tradotto il 1. marzo nella pubblicazione delle prescrizioni sul traffico necessarie per la posa dei cartelli di divieto, che si scontra con l’ostracismo del Municipio di Stabio e di un nutrito gruppo di residenti in altri quartieri del capoluogo, i quali temono un netto incremento di passaggi veicolari nelle loro località. Inevitabile, a fronte di una serie di ricorsi preannunciata, che la vertenza si trascini ancora per mesi, anche se Mendrisio spinge per la sua immediata entrata in vigore. Una decina, ha detto il capodicastero Sicurezza pubblica Samuel Maffi, le impugnative sinora inviate al Consiglio di Stato. Governo che dovrà anzitutto statuire sull’eventuale revoca dell’effetto sospensivo ai gravami e quindi sui tempi di attuazione del divieto di circolazione. Il rischio è che l’attesa si prolunghi di anni. Fatto sta, è stato chiarito, che la misura scaturisce da istanze provenienti dagli abitanti di Ligornetto, che, quando il paese era Comune autonomo, la approvarono in votazione popolare. Non bastasse, le diverse perizie eseguite sull’arco di un decennio hanno tutte dimostrato l’adeguatezza e la proporzionalità del divieto di circolazione a fasce orarie. Tuttavia, anche tra i ligornettesi il prospettato sbarramento non fa l’unanimità. «Sono contraria, le famiglie come me che abitano al di fuori della zona rossa vengono discriminate perché chi deve venire a trovarci si trova costretto a fare un lungo giro da Stabio. Con la chiusura del nucleo - ha affermato un’abitante - non si fa che spostare il problema del traffico altrove, dirottando le auto ad Arzo, Rancate e Genestrerio». Ha ribattuto un altro cittadino perorando l’utilità delle restrizioni previste: «C’è stata una votazione, con un esito chiaro. La decisione, democratica, va rispettata». Ha invece ringraziato i ricorrenti un altro ligornettese, che ricorda i disagi subiti e le perdite di tempo all’epoca della chiusura di prova del nucleo. D’altro canto, non è possibile esentare dal divieto di transito tutti i residenti di Ligornetto, come da legislazione superiore. La deroga è applicabile solo agli abitanti della zona rossa e per pochi casi eccezionali, ha specificato Maffi, comprendendo la delusione di chi vive al di fuori del nucleo storico. Da più parti sono stati invocati provvedimenti su scala regionale, dato che tutto il Mendrisiotto è confrontato con una viabilità al collasso.
Maffi ha poi sciorinato le statistiche, appena allestite, riguardanti l’attività di polizia nel corso del 2018. Anno in cui a Ligornetto sono stati effettuati 1.067 controlli di pattuglia, per un totale di 465 ore di presenza. Quarantasette, invece, i rilevamenti della velocità, 311 le intimazioni di atti ufficiali e precetti esecutivi, mentre le multe disciplinari irrogate a ligornettesi sono state 194. Altri argomenti toccati nel corso della serata sono stati i contenuti del patto aggregativo tra il capoluogo e Ligornetto, il Piano delle opere prioritarie del quartiere, l’introduzione del limite di velocità di 30 km/h lungo le principali arterie locali, la creazione di sentieri e percorsi pedonali e le modalità di confronto e dialogo tra autorità cittadine e residenti.