Solidarietà

Nuotare nel Ceresio per aiutare il Sudafrica

Nolene Brunelli vive a Chiasso ma è nata nel Paese africano - Da settimane assiste da lontano alle violenze iniziate dopo l’arresto dell’ex presidente - Tra qualche giorno parteciperà alla Traversata del lago per raccogliere fondi: «Migliaia di persone hanno perso il lavoro e non hanno di che sfamarsi»
Uno scatto fatto durante una delle ultime edizioni dell’evento. © CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
05.08.2021 06:00

Unire due Paesi con una nuotata. È l’obiettivo del progetto in cui si è lanciata Nolene Brunelli e che si concretizzerà con la sua partecipazione alla Traversata del lago di Lugano in programma il 22 agosto.

I Paesi che Nolene cercherà di avvicinare con le sue bracciate benefiche sono la Svizzera e il Sudafrica, sua nazione di origine.

Nolene oggi vive a Chiasso con i suoi due figli più piccoli. Tutto il resto della sua famiglia - ad eccezione degli altri suoi 3 figli - vive tuttora in Sudafrica. Il Paese da poco meno di un mese sta però vivendo «giorni di violenza e distruzione come non se ne erano più visti dal 1996, quando finì l’Apartheid», esordisce Nolene.

Centinaia di vittime

La situazione è precipitata rapidamente dopo che all’inizio del mese di luglio l’ex presidente sudafricano è stato arrestato e condannato a 15 mesi di reclusione per corruzione, spiega la nostra interlocutrice. I suoi sostenitori hanno subito messo in scena una protesta che si è rapidamente trasformata in una crisi politico-civile, con saccheggi, violenze, incendi dolosi ed esercito e polizia in strada per cercare di contenere gli attacchi alle attività economiche e mantenere l’ordine. «Non si vedeva qualcosa del genere dagli anni Novanta, gli scontri con il passare dei giorni sono diventati razziali, tra comunità che fino a ieri convivevano pacificamente. Ci sono già state centinaia di vittime e un’altra conseguenza della situazione è che migliaia di persone hanno perso il lavoro, si parla di 150.000 persone, persone che ora faticano a trovare il cibo per sfamarsi».

Nolene ci spiega quanto sia difficile assistere da lontano alle scene di violenza e povertà dilagante trasmesse dai media locali, senza poter fare nulla. È per questo motivo, così come per portare l’attenzione su questa crisi «finora poco mediatizzata», che ha deciso di fare qualcosa di concreto.

Aiuto a distanza

«In marzo quando ce n’è stata l’occasione sono stata in Sudafrica a trovare la mia famiglia. In quei giorni ho potuto scoprire il progetto di alcuni amici laggiù, che hanno creato un’organizzazione no profit che raccoglie e distribuisce generi alimentari di prima necessità e che, ogni sabato, prepara pasti pronti da distribuire a chi ne ha più bisogno. «Ho anche partecipato a una di queste giornate, e ho capito che il loro progetto è serio e lodevole. Per questo quando ho deciso di fare qualcosa in Svizzera per aiutare il Sudafrica, ho pensato subito a loro. I soldi che riuscirò a raccogliere durante la traversata li invierò a loro».

Nolene nuoterà quindi per una buona causa, con lo scopo di raccogliere fondi. Per far conoscere la sua iniziativa ha creato un volantino - «lo ha fatto mio fratello in Sudafrica» - che sta distribuendo ad amici e conoscenti. Il suo desiderio è di coinvolgere il maggior numero di persone possibile. Chi desidera aiutarla e/o contattarla può scrivere a [email protected].