Nuova Bellinzona tra stabilità e crescita: Giubiasco è fermo, Claro evolve

L’attuale immobilismo demografico della capitale si riflette anche nei quartieri. Abbiamo visto di recente come la popolazione della nuova Bellinzona nel corso del 2020 sia aumentata di sole 10 persone, un nonnulla per una realtà da oltre 44.000 abitanti che mira a crescere da tutti i punti di vista. Un trend però relativizzato dal sindaco Mario Branda che si è detto non particolarmente preoccupato, sia perché l’andamento ricalca quello degli altri centri del cantone, sia perché ritiene che l’analisi vada fatta su più anni. A quel dato ora ne aggiungiamo un altro, che concerne appunto i tredici quartieri che compongono la Città. Ebbene, come detto non vi sono scossoni demografici nemmeno lì. Anzi: la stabilità del computo generale si riflette appunto nei tredici ex Comuni, e viceversa. In ciascuno, il saldo a San Silvestro 2020 era sostanzialmente analogo a quello registrato esattamente 12 mesi prima. Questo non significa tuttavia che all’interno della nuova Bellinzona non vi sia movimento. Anzi. Nel corso dell’anno passato sono ben 3.045 le persone che hanno cambiato domicilio (non necessariamente quartiere) rimanendo residenti nel Comune.
Gnosca in evoluzione
Passando all’analisi dei singoli quartieri, i confronti tra i residenti di fine 2019 e quelli di fine 2020 si discostano di al massimo una trentina di unità. L’aumento più «ampio», per modo dire, è quello di Gnosca: +33 abitanti, passando da 775 a 808. I quartieri che hanno invece visto la diminuzione maggiore sono quelli di Sementina, Preonzo e Bellinzona (inteso come «vecchia» Bellinzona): per loro -16. Il quartiere centrale, ovviamente il più popolato, è passato da 18.877 a 18.861 abitanti. La situazione demografica risulta dunque sostanzialmente immutata in tutti i quartieri. L’unico a presentare un saldo identico a quello di fine 2019 è Monte Carasso, rimasto a quota 2.969 persone residenti. Un ultimo dato: i quartieri più abitati, ovviamente dopo quello della «vecchia» Bellinzona, sono Giubiasco (8.811, +2 rispetto a un anno prima) e Sementina (3.340, come detto 16 in meno rispetto a 12 mesi prima). Il quartiere meno popolato è invece Moleno (132, -4).
I più dinamici a nord e in altura
Che dire invece dell’evoluzione su più anni? Prendendo in esame i dati messi a disposizione dal Settore comunicazione della Città, abbiamo fatto un confronto tra la popolazione residente nei tredici ex Comuni al 31.12.2016 (l’ultimo anno intero da «autonomi» prima dell’entrata in funzione del nuovo Comune il 2 aprile 2017), e quella registrata dal Controllo abitanti esattamente quattro anni dopo nei tredici quartieri corrispondenti, al 31.12.2020. Ebbene, la crescita più consistente sia in termini numerici che percentuali è quella di Claro, la cui popolazione residente è aumentata di 146 unità. La crescita può essere giudicata importante considerando che si tratta di un quartiere che a fine 2020 contava «solo» 3.082 residenti contro i ben 18.861 del quartiere centrale (la «vecchia» Bellinzona) che da parte sua in quattro anni è cresciuto di appena 140 abitanti. Tra i quartieri con più di 2.000 abitanti, sono in (lieve) crescita anche Monte Carasso (+97), Sementina (+60) e Camorino (+50). Crescita demografica pure per i quartieri con meno di 1.000 abitanti come Gnosca (+56), Gudo (+36), Gorduno (+35), Preonzo (+33). Tra i «piccoli», la crescita realmente più alta in 4 anni è stata quella di Sant’Antonio: a fine 2020 contava 263 residenti, 29 in più rispetto a prima della fusione. Gli unici ex Comuni in discesa sono Giubiasco (-21, dunque praticamente fermo considerando che i residenti sono 8.811) e Pianezzo (-25).
I dati dell’USTAT confermano
Le dinamiche appena citate trovano conferma anche nel dato della popolazione residente permanente fornitoci, quartiere per quartiere, dall’Ufficio cantonale di statistica (USTAT). Si tratta di un dato più accurato, e calcolato su 12 mesi, che evidentemente diverge rispetto alla cifra comunale, che da parte sua viene registrata a fine anno. Premettendo infine che l’ultimo dato al momento disponibile è quello del 2019, pure da questo confronto emerge che gli unici quartiere in (leggera) discesa tra il 2016 ed il 2019 sono Giubiasco e Pianezzo. Il primo passa dagli 8.751 residenti del 2016 agli 8.678 del 2019 (-73, un dato che può far interrogare se rapportato al fermento edilizio attuale del borgo); il secondo da 605 a 579 (-36). Il quartiere centrale, da parte sua, passa da 18.347 a 18.522 (+175).
Lo stop insieme alla fusione
Sempre prendendo in esame il dato USTAT, ma risalendo al 2010, emerge che la popolazione del quartiere centrale (che abbiamo definito «vecchia Bellinzona») è cresciuta costantemente di circa 200 persone all’anno fino al 2015: i residenti permanenti nel 2010 erano 17.373, cinque anni dopo 18.308. Dopodiché la progressione si è arrestata: nei quattro anni successivi l’aumento è stato di soli 214 residenti, arrivando ai 18.522 del 2019. Una dinamica riscontrata anche nel resto del territorio aggregato e che ricalca quella vissuta dall’intero Ticino. Ad ogni modo, sull’arco di un decennio l’unico ex Comune poi divenuto quartiere a diminuire è Pianezzo, mentre Giubiasco su questo dato cresce, ma poco. Pure in questo confronto, la crescita che proporzionalmente salta maggiormente all’occhio è quella di Claro.
