La giornata

Nuova casa anziani di Caslano: orgoglio e 70 posti letto in più

Inaugurazione con Cassis – Per il futuro si valuta un ampliamento a Castelrotto
Si presenta così. ©Gabriele Putzu
Giuliano Gasperi
25.02.2024 14:00

Settanta posti letto che fanno prendere al Malcantone una boccata d’ossigeno di fronte a una richiesta in aumento costante. La nuova casa anziani di Caslano – inaugurata sabato alla presenza del consigliere federale Ignazio Cassis e del consigliere di Stato Raffaele De Rosa – non è però soltanto questo.

È innanzitutto il traguardo di un percorso cominciato nel 2007, quando il Comune era entrato in contatto con la Fondazione Giovanni e Giuseppina Rossi, proprietaria della Casa anziani Malcantonese di Castelrotto, per valutare la possibilità di realizzare una struttura anche in riva al Ceresio. Quattro anni più tardi il Cantone aveva rilasciato un’autorizzazione preliminare alla progettazione di massima, poi nel 2018 il Gran Consiglio aveva concesso alla fondazione un contributo a fondo perso di 7,6 milioni per la realizzazione su un investimento totale di quasi trenta, ed eccoci qui:la residenza ha aperto le sue porte al pubblico.

«È stato un percorso lungo, sì, ma ormai per costruire strutture come questa una decina d’anni servono» commenta il direttore della Casa anziani Malcantonese Roberto Perucchi, orgoglioso anche per il tipo di ambiente che è nato. Con il suo progetto «Traccia», l’architetto Silvia Barrera Meili ha immaginato una residenza più orizzontale che verticale. Infatti – cosa rara in Ticino – si sviluppa su due soli piani: uno inferiore per gli spazi pubblici e uno superiore per quelli privati.

«Abbiamo premiato il progetto proprio per questo» spiega il direttore. «Così abbiamo creato un senso di casa e più possibilità di comunicazione fra gli ospiti e il personale. Inoltre, sempre per rendere la struttura accogliente, è stata prestata una grande attenzione alla scelta dei materiali, così come alle piante del giardino. Entrando non si ha la sensazione di trovarsi in un luogo di cura, ma appunto in una casa, avvolti da luci e colori. Potrebbe essere una casa dei cinque sensi, che fa provare un senso di benessere e protezione. E non mancano le opere d’arte:così gli ospiti non dovranno andare a cercarle fuori».

Ne serviranno ancora

Dicevamo dei posti letto. Sessanta saranno dedicati a soggiorni di lunga degenza (e sei di questi saranno collocati all’interno di un reparto denominato «Oasi di cura», specializzato nei casi di demenza in fase avanzata), otto diventeranno unità abitative protette per chi è affetto da Alzheimer e due saranno dedicati a soggiorni temporanei. Inoltre, la casa anziani accoglierà un centro ambulatoriale per i pazienti con problemi cognitivi o comportamentali.

In tutto:settanta posti in più per il Malcantone. «Al momento riusciamo a soddisfare tutte le richieste – osserva Perucchi – ma se ragioniamo sul medio e lungo termine, l’esigenza di spazi si farà sentire in modo più marcato. La nuova casa anziani di Caslano ci dà un po’ di respiro, ma probabilmente serviranno altri interventi. Infatti stiamo valutando seriamente se ampliare la casa anziani di Castelrotto».

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