Nuove regole per i parcheggi privati a Lugano

Rilassare le regole in materia di creazione di posteggi privati per chi vuole costruire casa (o riattarla in maniera importante). È questa la proposta della Città di Lugano - tramite una variante di Piano regolatore in consultazione in questi giorni - per venire incontro a chi dell’auto può e vuole fare a meno, ma che allo stato attuale si trova comunque costretto dalla legge a creare parcheggi (uno per appartamenti più piccoli di 100 metri quadrati, due per quelli più grandi). Una riduzione degli stalli che potrà però avvenire solo in determinate condizioni. «Lo scopo della nuova normativa non è in alcun modo di imporre ai residenti del Comune di Lugano di rinunciare al proprio veicolo, e men che meno di causare un aggravio sui posteggi pubblici - si legge nella documentazione. - Si tratta bensì di creare la base legale (la cui carenza viene oggi sempre più avvertita) per concepire, a determinate e restrittive condizioni, nuove tipologie di insediamenti residenziali senza o con poche auto».
Oggi e domani
Oggi è possibile derogare alle regole di costruzione solo in pochi casi, quali l’impossibilità di realizzare parcheggi per motivi tecnico-costruttivi o se alla loro creazione si oppongono motivi di salvaguardia dei nuclei o altri motivi di protezione dell’ambiente o di mobilità. In questi casi si deve versare un contributo sostitutivo per ogni posteggio non realizzato.
Con la variante - che prende in parte le mosse da una mozione di socialisti e verdi del 2018 - la Città intende inserire tutta una nuova serie di casi in cui sarà possibile edificare meno parcheggi, in parte sul modello di quanto è in vigore per i parcheggi pubblici (di cui si occupa il Cantone), in parte andando oltre. Nuovi casi che, oltretutto, saranno esenti dal dover versare i contributi sostitutivi.
Nel dettaglio
In sintesi, potrà costruire meno posteggi chi edificherà in zone ben servite dal trasporto pubblico e sarà ulteriormente premiato chi presenterà un piano di mobilità.
Un esempio: chi costruisse un ipotetico nuovo palazzo nei pressi della pensilina Botta potrebbe chiedere (ma non sarà obbligato) di diminuire lo spazio in garage fino al 50% in quanto lo stabile sorgerebbe in categoria A, quella servita da corse con frequenza minore di ogni 5 minuti. Se, poi, dovesse presentare un piano di mobilità in cui dimostra che il numero di stalli in ragione della specificità di utilizzazione dell’abitazione può essere ancora inferiore senza far capo all’uso di parcheggi pubblici, lo spazio in garage potrebbe diminuire sino al 35%.
Se, infine, dovesse costruire una casa per la terza età o una casa studenti (cioè per ospiti con minori necessità di spostamento con veicoli privati), il garage potrebbe anche non farlo (salvo degli stalli per disabili).
Naturalmente, ci sono delle condizioni. Chi abitasse in questo ipotetico palazzo non avrebbe diritto ad agevolazioni per il parcheggio pubblico, e gli sarebbe vietato l’uso di parcheggi di terzi.
Le due ruote
Oltre a ciò, la Città intende introdurre regole anche per gli stalli per bici e moto («Almeno la metà dovranno di principio essere coperti e illuminati»). Qualche esempio: in un edificio con 4 appartamenti si dovranno prevedere due parcheggi per bici per appartamento, in uno stabilimento sportivo tre ogni 100 metri quadrati di superficie utile lorda, in una scuola 10 ogni 100 metri quadrati. Per le moto si prevede invece il 10% dei parcheggi necessari per auto.
Auto condivise
L’esame preliminare da parte del Dipartimento del territorio (DT) è «sostanzialmente positivo». Il DT suggerisce giusto di abbassare la soglia massima per gli stabili in categoria A (quindi escludendo il 100% di parcheggi possibili), di permettere di ridurre il numero di posteggi se se ne prevedono per auto condivise (un fenomeno in crescita che diminuisce il tasso di motorizzazione), e di garantire almeno una soglia minima di parcheggi per bici.
La pubblicazione della documentazione scadrà il 26 ottobre.