Sicurezza

Nuovi gradi e stipendi, assistenti di polizia sul piede di guerra

Adeguamento alle normative cantonali, malcontento a Chiasso
(foto Maffi)
Patrick Colombo
27.12.2018 06:00

CHIASSO - Sotto l’albero di Natale gli agenti della polizia di Chiasso hanno trovato nuovi compiti e nuove classificazioni salariali, dettati dall’alto dal Regolamento cantonale sull’uniformazione dei gradi e delle condizioni di stipendio dei corpi cantonale e comunali (RUGraS) e avallati dal Municipio il 20 dicembre. C’è anche chi è rimasto deluso, come gli assistenti di polizia. Alle «divise grigie» della Comunale non è andata giù la classificazione ricevuta, anche se i vertici riconoscono la bontà del lavoro da loro svolto. In effetti, il citato regolamento cantonale che entrerà in vigore all’inizio del 2019 nella cittadina, impedisce, di fatto, avanzamenti di classi salariali e di grado agli esponenti di questa categoria di tutori dell’ordine. A Chiasso, come negli altri corpi del Cantone, è palpabile il malcontento tra gli assistenti, che si sentono vittime di una disparità di trattamento. Per loro la classe salariale cantonale massima prevista è la 3, quella in cui già oggi sono inseriti. Hanno cercato di premere per un’ascesa alla 4, ma il RUGraS la contempla solo per gli assistenti di primo grado, con la funzione di «operatori di centrale (117/118)», quindi per appartenenti a servizi di respiro cantonale. Un quadro ritenuto penalizzante e sotto certi aspetti demotivante. «Già non godiamo di grande reputazione tra la popolazione, che tende a considerarci come agenti di serie B dediti solo ad appioppare le multe, se poi anche la richiesta di un leggero avanzamento professionale non viene accontentata le lasciamo immaginare come ci si sente» si sfogano gli assistenti chiassesi da noi incontrati. Il malessere, proseguono i nostri interlocutori, «tocca anche gli assistenti delle altre polizie comunali. I colleghi di Mendrisio, per esempio, vivono la nostra stessa situazione e se ne lamentano».

Il problema riguardante gli assistenti è noto sia al comando della polizia di Chiasso, sia alla capodicastero Sicurezza pubblica Sonia Colombo-Regazzoni, sia, infine, ai rappresentanti sindacali che si occupano dei membri del corpo. A farsi interprete del disagio degli assistenti è il sindacato OCST, che pochi giorni fa ha preso carta e penna e ha inviato uno scritto, a firma di Giorgio Fonio e Lorenzo Jelmini, ai vertici della polizia comunale e a Colombo-Regazzoni. «Viste le peculiarità del nostro territorio e l’importante impegno messo in campo anche dagli assistenti – si legge tra l’altro nella missiva – riteniamo che gli assistenti debbano poter beneficiare di una classificazione più consona, ossia la quarta classe».

La questione è trattata con la massima sensibilità a livello locale, tuttavia, osserva Colombo-Regazzoni, «sono le rigide disposizioni dettate dal Dipartimento delle istituzioni a mettere in sostanza una camicia di forza, che impedisce un diverso trattamento per gli assistenti, i quali - va sottolineato - riceveranno comunque i normali adeguamenti annuali come tutti i dipendenti cantonali e comunali. Da parte nostra siamo ben disposti a riconoscere appieno i meriti degli assistenti di polizia, per cui, se il problema è generalizzato, lo stesso potrà essere sottoposto all’attenzione della Commissione consultiva, dove si potranno valutare e cercare soluzioni condivise per ammorbidire le disposizioni salariali riguardanti le “divise grigie”». Lo stesso faranno Fonio e Jelmini, che solleciteranno sulla questione il dipartimento diretto da Norman Gobbi.