Bellinzona

Nuovi ripari fonici sulla A2, ma la golena rimane fuori

La posa delle protezioni lungo il tracciato autostradale che taglia in due la città dovrebbe iniziare nel 2022 ma non sgraverà l’intera zona ricreativa e di riflesso alcune porzioni di area residenziale - Il Municipio: «Purtroppo la nostra opposizione è stata respinta»
©Ti-Press/Alessandro Crinari
Red. Bellinzona
10.10.2020 06:00

Attesi da anni, i nuovi ripari fonici sull’autostrada a Bellinzona dovrebbero essere realizzati entro il 2024. Contrariamente a quanto rivendicato dal Comune e sperato da numerosi cittadini non sgraveranno tuttavia l’intera lunghezza del tracciato della A2 nella capitale. Alcuni tratti in corrispondenza delle aree golenali (dove l’impatto fonico della via di comunicazione è rilevante) e pure di riflesso alcune porzioni di zona residenziale non saranno interessati dal progetto multimilionario firmato Ufficio federale delle strade (USTRA). Lo ribadisce il Municipio rispondendo a un’interpellanza dei Verdi, e lo ha ricordato anche il capodicastero Territorio e mobilità della Città Simone Gianini martedì scorso presentando pubblicamente il Piano d’azione comunale (PAC), il documento che delinea gli scenari di riordino e di sviluppo territoriale da mettere in pratica entro il 2040 nei tredici quartieri (CdT di giovedì). Si tratta comunque di un progetto ampio, che andrà a completare in parte le protezioni già esistenti, si pensi a quelle tra Monte Carasso e Carasso sulla corsia nord-sud.

I principali tratti interessati
Nel dettaglio, per quanto riguarda la corsia sud-nord (lato destro) la posa dei nuovi ripari riguarda in particolare i trattidel cavalcavia sul fiume Ticino (a sud di Sementina) e quello tra Via Tatti e il Liceo (indicativamente in corrispondenza del quartiere Torretta oggi in espansione) e tra Viale Motta e il gattile (all’altezza del quartiere di Pratocarasso che pure sta vivendo un certo fermento). Per limitarsi al discorso inerente il quartiere della vecchia Bellinzona, rimarrà così sguarnito «solo» il tratto che va da Via Tatti fino (per intenderci) al complesso residenziale Morenal di Monte Carasso, in corrispondenza della zona residenziale dei Saleggi (sponda sinistra). Idem per il tratto da Pratocarasso verso nord, dove è erò intanto stato ipotizzato un interramento dell’autostrada di fronte a Galbisio, ma è semmai musica del futuro, di un futuro remoto e tutto da scrivere. Per quanto riguarda invece la corsia nord-sud (lato destro), il progetto prevede la posa dei ripari fonici indicativamente tra la foce del riale Sementina e lungo la campagna dello stesso quartiere. Mentre le pareti antirumore saranno dunque «a intermittenza», il nuovo asfalto fonoassorbente è invece previsto lungo l’intero tratto autostradale tra gli svincoli di Camorino e Castione.

Rapporto costo-benefici
Gli interventi dovrebbero essere realizzati tra il 2022 e il 2024 e rientrano nel progetto che la Confederazione ha già approvato negli scorsi anni. L’Esecutivo cittadino ricorda però che contro lo stesso si era opposto, affinché Berna estendesse la protezione fonica anche alle aree di svago, leggi appunto golena e Parco fluviale in costruzione. Ma «l’opposizione è stata respinta in quanto non si giustificava dal profilo della sostenibilità finanziaria, che in base alla legislazione attuale risponde a dei criteri basati sulla presenza di contenuti residenziali», scrive il Municipio rispondendo ai Verdi. Quello utilizzato dall’Ufficio federale dell’ambiente è un sistema di calcolo costi-beneficio molto complesso dal quale è risultato appunto che per alcuni tratti l’operazione non era giustificabile, spiega contattato dal CdT Simone Gianini. Ma tant’è, la situazione è questa. «Purtroppo - per citare ancora il Municipio - 60 anni fa quando si è trattato di definire il tracciato dell’autostrada non vi era ancora in ampia parte della popolazione e della politica una sensibilità a questo tema».

«Intanto pensiamoci»
Riprendendo però quanto affermato dal sindaco Mario Branda martedì durante la presentazione del PAC, «nessuno ci impedisce di immaginare un futuro in cui l’autostrada non sarà più il principale problema di inquinamento atmosferico e fonico della regione». Per ora con i ripari fonici; un futuro magari con altri interventi.

©CdT/Archivio
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