Nuovi sentieri e interattività per vivere la montagna con tutti i sensi

Oltre il ponte tibetano c’è di più. La montagna di sponda destra del fiume Ticino tra Gorduno e Gudo è un territorio costellato di testimonianze storico-culturali da vivere con tutti i sensi. Il potenziale di sviluppo turistico è elevato, come evidenziato dal masterplan allestito dal Centro di competenze inno3 della SUPSI su mandato dell’ente autonomo Carasc. Per poterlo sfruttare appieno e far sì che chi attraversa quel territorio possa viverlo veramente occorre elaborare progetti concreti che si sviluppino lungo quattro assi strategici: cultura, prodotti, ristorazione-albergheria e percorsi. «È proprio da quest’ultimo che il Consiglio direttivo ha deciso di partire, ovvero di creare una rete di percorsi funzionali, trasversali e modulari (sia orizzontalmente che verticalmente) accessibile a tutti», spiega al CdT il direttore dell’ente Carasc Ivan Guidotti. In pratica si tratta di migliorare i sentieri già oggi esistenti e di tracciarne di nuovi. «Svolgeremo - aggiunge - il ruolo di coordinatori e accompagnatori delle iniziative promosse dai vari attori presenti sul territorio. Questo con l’obiettivo di mettere in rete il patrimonio culturale di indubbio valore che è presente nella fascia montana tra Gudo e Gorduno».
Tradizionale e online
Se dove e come intervenire sulla rete escursionistica sarà tema di riflessione di quest’inverno, sono già stati individuati i primi cinque punti dove dalla primavera si potrà usufruire della nuova segnaletica turistico-culturale sviluppata sul modello di quanto già fatto nel centro storico di Bellinzona. Si trovano in corrispondenza dell’ex convento delle Agostiniane a Monte Carasso, della chiesa di San Bernardo, del nucleo di Curzutt, dell’oratorio di San Defendente e del ponte tibetano. «Abbiamo deciso di iniziare a posare la nuova segnaletica dove le vie d’accesso sono già in ottimo stato, ma l’obiettivo è di estenderla all’intero comparto montano», rileva a tal proposito Guidotti. Le informazioni sulle cinque «perle» saranno disponibili anche in versione digitale grazie all’applicazione mobile smARTtravel scaricabile dagli store iOS e Android.
Stop alle auto in collina
Tra i tanti aspetti positivi, primo fra tutti quello della riscoperta della montagna, legati al recupero del nucelo di Curzutt e alla costruzione del ponte tibetano, ve ne è anche uno meno piacevole emerso pure durante le recenti serate durante le quali il Municipio ha incontrato la popolazione dei quartieri. A Monte Carasso, dove il problema sembra però essersi risolto o quantomeno attenuato, ma soprattutto a Sementina diversi cittadini si sono lamentati del traffico in collina generato dagli escursionisti che salgono in auto per avvicinarsi ai sentieri che conducono al ponte tibetano. «L’eventuale posa di cartelli che vietano il transito ai non residenti è di competenza del Municipio», osserva il direttore dell’ente Carasc. «Da parte nostra - prosegue – per la prossima stagione estiva rinnoveremo la cartellonistica. Sarà più mirata e più visibile rispetto a quella attuale così da meglio indirizzare i turisti verso i parcheggi dove lasciare le auto per poi avviarsi a piedi in direzione della partenza della teleferica o verso i sentieri che dal fondovalle portano in quota».
L’alternativa sarà il lift inclinato?
Sebbene sia portato avanti dalla Fondazione Curzùtt S. Barnard, anche l’ente Carasc attende con interesse gli esiti dello studio di fattibilità del lift inclinato, cioè di quella che, con partenza dalla zona del Pairolo, potrebbe essere una valida alternativa alla teleferica per raggiungere il nucleo di Curzutt e da lì partire a piedi alla volta del ponte tibetano o della valle di Gorduno. Se son rose fioriranno: intanto anche per l’anno prossimo verrà confermato il servizio di bus navetta così da ridurre la pressione sulla teleferica che soprattutto nei weekend e durante il periodo estivo è assai elevata.
Il contributo della Città
Per assolvere ai suoi compiti, l’ente autonomo Carasc potrà contare l’anno prossimo su un contributo di 425.000 franchi versato dalla Città. Così prevede il mandato di prestazione 2020 il cui messaggio è stato approvato negli scorsi giorni dal Municipio. Rammentiamo che oltre a coordinare e promuovere i progetti volti a valorizzare la montagna di sponda destra, l’ente Carasc si occupa anche della gestione degli spazi dell’ex convento delle Agostiniane e del Centro Ciossetto.