Nuovo presidio dei dipendenti di Campione

L'azione sindacale davanti al Municipio è stata organizzata per evidenziare la difficile situazione in cui si trovano i lavoratori, senza stipendio dal mese di marzo
Red. Online
25.10.2018 11:11

CAMPIONE D'ITALIA - Senza stipendio da otto mesi (e mezzo: di febbraio ne è stato percepito soltanto la metà, per tacere della tredicesima mensilità 2017), i dipendenti del Comune di Campione d'Italia hanno massicciamente aderito - eccezion fatta per i lavoratori "precettati" - allo sciopero proclamato oggi dalle organizzazioni sindacali, presenziando anche al minipresidio, in mattinata, davanti al palazzo municipale dell'enclave. L'obiettivo, in una situazione critica per individui e famiglie, è quello di rinfocolare l'attenzione della politica, sollecitando un intervento indispensabile per scongiurare che l'organico del Comune venga falcidiato, pregiudicando quindi i servizi alla collettività.

"Chiediamo con umiltà che si deroghi alla norma data la specificità di Campione d'Italia, dove è impossibile che 15 dipendenti bastino ad assicurare le necessità di una comunità peraltro allo stremo" osserva il sindacalista Vincenzo Falanga riferendosi alla sempre più prossima mobilità di 87 lavoratori del Comune. Se non interverrà Roma il provvedimento scatterà irreversibilmente l'11 novembre "e per questo chiediamo con umiltà e un residuo di speranza ai ministeri competenti di agire conseguentemente, perché i tempi sono sempre più stretti, ma se non avremo rassicurazioni uno sciopero di due giorni, l'8 e il 9 novembre, è preannunciato". Intanto la perdurante chiusura del Casinò, i cui lavoratori sono giunti al terzo mese senza salario, privando di entrate il Comune impedisce al Commissario prefettizio, che i sindacati incontreranno di nuovo, l'elaborazione del bilancio comunale 2018, generando una situazione che potrà presumibilmente essere districata soltanto dall'inserimento del caso Campione d'Italia nella manovra finanziaria del Governo. Ma sotto l'incombere del disagio, che come detto mette a repentaglio sia le famiglie sia gli individui, non ci sono, almeno non ancora, tempi certi, salvo quello temuto degli 87 dipendenti comunali in mobilità.