Val Mara

O i parcheggi, o i soldi: Maroggia vince in tribunale

L’ex Comune aggregato era in causa con il proprietario di un palazzo, a cui chiedeva 66 mila franchi per compensare la mancata creazione di 22 posteggi – Il Tribunale cantonale amministrativo ha dato ragione al Municipio
Una ragazza era rimasta intossicata.
Giuliano Gasperi
17.10.2023 06:00

Anche se tecnicamente, causa aggregazione, non esiste più, il Comune di Maroggia ha vinto un ricorso al Tribunale cantonale amministrativo e rimpinguato le casse di Val Mara – a meno di nuovi ricorsi che ribaltino le sorti della vertenza – con sessantasei mila franchi. È una storia di camere e posteggi ed ha inizio nel 2009, quando un incendio danneggia l’Antica Osteria, locale notturno situato in via Cantonale. Una ragazza, rimasta intossicata, viene portata all’ospedale, ma nulla di troppo grave.

Spente le fiamme e messo in sicurezza lo stabile, il proprietario chiede la licenza edilizia per trasformare l’osteria in un bar e, ai piani superiori, ricavare tre appartamenti dove prima ce n’erano otto. Il Municipio gli concede il permesso, ma c’è un problema: in base alle regole in vigore, l’intervento dovrebbe essere accompagnato dalla formazione di ventitré posteggi, di cui diciotto per il bar e cinque per gli appartamenti. Ma dato che questi parcheggi, come evidenziato fin da subito dal privato, non si possono realizzare, perché manca lo spazio fisico per farlo, il Comune impone il pagamento di sessantanove mila franchi come contributo sostitutivo.

Il proprietario però non ci sta e contesta la somma appellandosi al Governo. E vince, perché gli interventi previsti, a mente dell’autorità cantonale, non comportano cambiamenti di rilievo rispetto alla situazione precedente. Le cose vanno diversamente quando il privato inoltra al Comune una domanda di variante in corso d’opera chiedendo di poter cambiare il suo progetto: non più un bar con tre appartamenti, ma undici monolocali senza alcun ritrovo pubblico.

Per il Municipio di Maroggia va bene, niente in contrario dal punto di vista edilizio, ma torna la questione del contributo sostitutivo per i posteggi. E la cifra non è molto diversa da quella calcolata in prima battuta: sessantasei mila franchi.

Il proprietario ricorre ancora, ma stavolta il Governo cantonale gli dà torto. Deciso a non demordere, il promotore del progetto fa ricorso al Tribunale cantonale amministrativo, dove tuttavia il risultato non cambia. Ritenendo che gli ultimi lavori «non possono in ogni caso essere ricondotti a un mero intervento di riattamento» e che «comportano un fabbisogno di ventidue posteggi», il TRAM ritiene che la compensazione chiesta dal Comune è «immune da violazioni del diritto».