Officine, ora tocca alla politica

BELLINZONA - Un appello alla politica. Lo ha lanciato la commissione del personale delle Officine di Bellinzona (OBe) al Consiglio di Stato affinché torni ad occuparsi del futuro dello stabilimento industriale.Le recenti dimissioni del direttore Sergio Pedrazzini hanno allarmato il comitato guidato da Gianni Frizzo che chiesto un incontro urgente al governo. Le ragioni della scelta dell?ex direttore, in carica dal 9 febbraio del 2009, vanno cercate non tanto in motivi di carattere personale, sostengono i rappresentanti delle maestranze, ma piuttosto in un sistema organizzativo asfissiante e nella mancanza di autonomia. Altri due aspetti alimentano lo scetticismo degli operai. Ad interim è stato nominato Ferruccio Bianchi, attuale responsabile della manutenzione dell?intera divisione. Oltre all?avvicendamento «avvelenato» si lamenta la decisione di non affidare direttamente alla SUPSI il mandato per lo studio di fattibilità sulla trasformazione delle OBe in centro di competenze per la mobilità sostenibile. Gli operai chiedono a gran voce il polo tecnologico. Una scelta politica e non aziendale. Sta dunque al governo ticinese perorare la causa e concretizzare, come chiesto da un?iniziativa popolare, l?idea di polo tecnologico.