Il caso

Ok dall’Italia, due Canadair per l’incendio nel Gambarogno

I mezzi della Protezione civile italiana sono già in volo per aiutare gli elicotteri e i Superpuma dell’esercito svizzero a spegnere l’incendio che sta devastando l’alpe di Neggia e minacciando il villaggio di Indemini - VIDEO
Un Canadair della Protezione civile italiana in azione. ©Aeronautica militare italiana
Mauro Giacometti
01.02.2022 12:29

Aggiornato alle 14.30 – Proprio in questi minuti è arrivata una buona notizia dall’Italia. Due Canadair della Protezione civile sono già in volo per aiutare gli altri mezzi svizzeri a spegnere l’incendio sul Monte Gambarogno. «L’autorizzazione ci è appena arrivata da Roma, gli aerei italiani possono intervenire sul suolo svizzero», ci spiega il comandate della Polizia cantonale Matteo Cocchi. E in effetti uno dei due aerei sta già scaricando acqua sulla zona dell’incendio che da domenica sta devastando l’alpe di Neggia e minacciando il villaggio di Indemini e alcune sue frazioni.

Qualche ora fa Cocchi aveva già anticipato che le autorità erano pronte a chiedere alla Protezione civile italiana l’utilizzo dei Canadair. «La richiesta verso il Ministero dell’Interno italiano e il Centro della Protezione civile di Roma, come quella fatta per i Superpuma che possono attingere l’acqua dal bacino del Lago Delio, oltre il confine svizzero, può partire in qualsiasi momento dalla Sezione militare della protezione della popolazione. Stiamo valutando con i pompieri e i volontari sul posto le condizioni di sviluppo dell’incendio e quelle atmosferiche. E nel giro di una mezza giornata i Canadair italiani potrebbero intervenire». «La collaborazione transfrontaliera in questo tipo di emergenze – prosegue il comando della Polizia cantonale – è assolutamente positiva e collaudata. Possiamo chiedere in qualsiasi momento uomini e mezzi all’Italia, che ce li mette a disposizione. E naturalmente viceversa», sottolinea.

L’utilizzo dei Canadair italiani affiancato a quello degli elicotteri e dei Superpuma dell’esercito svizzero può certamente agevolare lo spegnimento degli incendi in quota e in zone particolarmente impervie. Proprio grazie all’impiego di un paio di Canadair, che possono trasportare e scaricare 6.000 litri d’acqua, nella primavera dello scorso anno si riuscirono in una settimana a domare le fiamme in Val Cannobina. Tra l’altro, oltre al Gambarogno, da ieri verso le 13 s’è sviluppato un incendio proprio in Val Cannobina, a Gurro. Anche in quella zona, oltre ai vigili del fuoco, s’è già attivato l’impiego di un Canadair.