Verzasca

Oltre 2.600 firme raccolte per mamma e figlia afghane che Berna vuole espellere

In pochi giorni l'appello spontaneo a regolarizzare il soggiorno delle due profughe ha fatto clamore – Presentato il ricorso contro la decisione della SEM
Mamma e figlia di 7 anni in fuga dall'Afghanistan hanno trovato accoglienza in Verzasca. © CdT
Mauro Giacometti
27.12.2022 17:43

Molto di più di una valle ha alzato la voce in favore delle due profughe afghane che rischiano l’espulsione. Contro la decisione della Segreteria di Stato della migrazione di espellere Anna e Sofia (nomi di fantasia), la 33.enne madre e la figlioletta di 7 anni fuggite dall’Afghanistan e approdate da qualche mese in Verzasca, sono infatti state raccolte oltre 2.600 firme, dunque oltre tre volte tanto gli abitanti della Verzasca. A confermarci questo plebiscito popolare di solidarietà e affetto nei confronti delle due rifugiate è la Fondazione Azione Posti Liberi dell’avvocato Paolo Bernasconi, anch’esso rimasto impressionato dall’impatto che ha avuto la vicenda. E che ci conferma che oggi ha inoltrato il ricorso al Tribunale amministrativo federale chiedendo che venisse sospeso immediatamente l’ordine di allontanamento dalla Svizzera. Infatti il segretariato di Stato per la migrazione ( SEM) ha ordinato alla mamma afghana di lasciare il territorio svizzero con sua figlia entro sei giorni, ossia entro oggi, in una raccomandata consegnata il 21 dicembre scorso, dunque nel bel mezzo delle festività natalizie. Un pessimo regalo, quello della SEM, che ha appunto sollecitato la comunità verzaschese a sottoscrivere un appello affinché a madre e figlia fosse concesso l’asilo o perlomeno regolarizzare il loro statuto di soggiorno. Come riferito nel CdT del 24 dicembre, Anna e Sara, giunte per la seconda volta in Verzasca dopo cinque anni di fuga dalla violenza e dall’estremismo dei talebani, avevano trovato accoglienza in valle. Un’accoglienza pro-attiva, considerando che la madre, di professione sarta, s’è subito resa utile alla comunità e la bambina s’è perfettamente integrata nell’ambiente scolastico. Tant’è che anche i suoi compagni di scuola hanno partecipato all’appello di solidarietà della valle, realizzando una ventina di disegni nei quali chiedono che la piccola Sara e sua madre non siano espulse.

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